5.5
- Band: METALLICA
- Durata: 00:29:08
- Disponibile dal: 13/12/2011
- Etichetta:
- Warner Bros
- Distributore: Universal
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“Beyond Magnetic” nasce da quattro concerti che i Metallica hanno di recente tenuto a San Francisco per il festeggiamento dei loro trent’anni di attività. Durante ognuno di questi show, Hetfield e compagni hanno proposto un nuovo brano, diverso ogni sera, inizialmente scartato dalle sessioni di “Death Magnetic”. Questi pezzi in versione studio sono apparsi prima su iTunes, mentre dal 30 gennaio sono finiti su supporto ottico. Se pensiamo all’ultimo disco dei Metallica, incerto e altalenante, come potrebbero dire qualcosa di nuovo quattro canzoni già scartate a suo tempo? A partire da “Hate Train” la noia si impossessa dell’ascoltatore: riff scontati, poca fantasia, linee vocali anonime ed un minutaggio eccessivo che porta all’esasperazione. Il sound proposto è tale e quale a quanto sentito sull’ultimo “Death Magnetic”, e chi si aspetta anche una minima sorpresa rimarrà deluso. I sette minuti di “Just A Bullet Away” trascorrono anonimi, senza sorprese, privi di quella scintilla di energia che comunque i Metallica sfoderano ancora durante i loro show. Lars Ulrich suona in modo sempre più piatto e monotono, rivelandosi ancora una volta l’anello debole del gruppo. Kirk Hammet, per giunta, sembra aver perso il suo smalto, come se non avesse più voglia di stupire con la sua classe alla sei corde. L’attesa per ascoltare una benché minima chitarra solista si disperde ben presto in un fumo nero e tossico. “Hell And Back” risolleva in parte le sorti di questo EP con atmosfere più intriganti ed un Hetfield finalmente ispirato. Appare un minimo di dinamismo all’interno del lavoro: le strofe introverse e melodiche fanno da preludio alla parte centrale, più quadrata, rocciosa ed aggressiva. La conclusiva “Rebel Of Babylon” finalmente vede quindi i Cavalieri Del Fulmine pestare sull’acceleratore, come se tutto ad un tratto avessero ricordato il loro ruolo da leader del filone thrash metal. Un rantolo d’orgoglio che però muore con la fine della strofa, per lasciar spazio ad ulteriori note prive di anima. “Beyond Magnetic” contiene insomma quattro riempitivi di scarso valore e non fa nulla per nasconderlo. Per chi non si nutre con pane e Metallica, l’acquisto appare tutt’altro che fondamentale.