7.5
- Band: METHEDRAS
- Durata: 00:41:51
- Disponibile dal: 16/06/2023
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Nuove forze, nuovo sound, nuova strada. Un triplo salto acrobatico che ha investito in toto i Methedras, tornati in azione dopo cinque anni di silenzio discografico. Era il 2018, infatti, quando la band lombarda rilasciava il bombarolo “The Ventriloquist”, confermando ancora una volta l’aspetto più dinamitardo del proprio stile. Disco che andava a segnare anche un solco netto tra passato e presente del gruppo: prima Claudio Facheris, quindi Daniele Gotti, lasciavano il loro posto di frontman e batterista, rispettivamente a Giuseppe ‘Rex’ Caruso (già IRA ed ex Node) ed Edo Sala, storico drummer dei Folkstone. Il doppio cambio di line-up, unito alla volontà di rivedere e rinnovare alcune scelte stilistiche e compositive, sia sul piano del songwriting sia su quello degli arrangiamenti, hanno dato vita al qui presente “Human Deception”. Registrato presso i Fredman Studio di Goteborg da Fredrik Nordstrom, il sesto lavoro dei Methedras ha inoltre visto la collaborazione di Francesco Ferrini dei Fleshgod Apocalypse e di Giacomo Gastaldi: quattro mani che hanno alzato, da una parte, il tasso orchestrale di alcuni dei brani previsti, dall’altra, hanno ulteriormente impreziosito quella modernità sonora già presente nei lavori precedenti.
Il risultato è questo pacchetto di dieci episodi in cui un senso di maggior ariosità traspare dalla mole di death’n’thrash emanata dai quattro musicisti, guidati dai ‘vecchi’ Andrea Bochi e Daniele Colombo. Sfumature rock, tinte black, il nuovo dei Methedras riesce ad amalgamare più generi, senza essere inghiottito in quella fastidiosa sensazione di ‘minestrone’ di tutto e niente. Non solo: vuoi l’atmosfera scandinava respirata nel corso delle registrazioni, in alcuni frangenti fanno capolino anche alcuni rimandi a nomi importanti quali In Flames e Dark Tranquillity. Methedras che, per creare un ponte ideale con il recente passato, avevano offerto “Envy Society” come primo singolo, nel quale gli elementi tipici del loro modus operandi sì fanno ben sentire, portando comunque con sé diverse avvisaglie di novità. Variazioni sul tema che si manifestano in pezzi come l’opener “Know It All”, la furiosa “Injected Thoughts” o l’accattivante “Another Fall”, tanto granitica in sede di strofa quanto melodiosa nello stacco sul refrain portante; uno dei pezzi migliori dell’intero lotto. La dose di groove viene garantita dalla prestazione impeccabile di Sala, e pure la prova di Rex Caruso si assesta su buonissimi livelli. Si parlava qualche riga fa di intermezzi orchestrali: ebbene, se volete un brano che racchiude in pieno questo nuovo ingrediente, ascoltatevi “Psychotic”, una sorta di danza in chiave death metal che acquista vigore e pesantezza con il passare dei minuti, costruendo un quadro a suo modo spiazzante. Ed esso è anche il primo dei tre tasselli a chiusura dell’album, confermando quell’istinto di rinascita sottolineato ad inizio recensione: a seguire tocca a “The Abyss” riportarci su binari più rockeggianti e catchy, mentre la conclusiva “Layers Of Grief” assume toni quasi cerimoniali, a testimoniare un comeback davvero convincente da parte del gruppo tricolore. “Human Deception”, disco lodevole che merita di essere ascoltato più volte così da carpire le diverse sfaccettature sonore disseminate tra i vari brani.