7.0
- Band: METHEDRAS
- Durata: 00:41:25
- Disponibile dal: 25/02/2009
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
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Arrivano alla terza uscita discografica i lombardi Methedras, autori di un thrash/death rabbioso e sanguigno contenente una solida miscela di elementi del passato rivisti in ottica odierna. Nei quaranta minuti di "Katarsis" sono frequenti i richiami ai mostri sacri della Bay-Area, Testament su tutti, e l’impatto del death riconducibile alle coordinate intraprese negli ultimi lavori dei Kataklysm. Approdati all’italianissima Punishment 18 Records, i meneghini sembrano pronti per il grande salto di qualità: produzione possente e perfettamente in linea con la proposta, artwork di prima categoria e ultimo, ma non meno importante, dieci tracce che confermano la bontà della proposta dei Methedras. La coppia di asce Mozzi/Baggi non fa certo fatica a farsi apprezzare: affiatati, precisi e taglienti in sede ritmica ed estremamente convincenti in sede solista, sciorinano nell’arco dei quaranta minuti di durata tutta la loro bravura senza mai risultare tediosi o cadere nella tentazione dell’autocelebrazione. Non aspettatevi melodie ficcanti o momenti di ampio respiro: i riff e la sezione ritmica non concedono tregua e la perfetta coesione tra gli strumenti e gli indovinati break sparsi nella tracklist non fanno che aumentare l’impatto della proposta che colpisce in pieno volto senza possibilità di scampo. Non delude le aspettative Claudio Facheris al microfono: lacerante sui medi registri e devastante nelle tonalità più basse, risulta un perfetto emulo di Chuck Billy senza per questo uscirne come un pallido imitatore. Con rammarico c’è da dire che non tutto è perfetto e che qualche brano fallisce nell’intento di rimanere impresso anche dopo numerosi ascolti: la colpa è imputabile a ritornelli che fanno fatica a fare presa sull’ascoltatore penalizzando in qualche caso la bontà delle composizioni. È un vero peccato, perché se canzoni come "Flag Of Lie", "Slave Your Mind", "Katarsis" e "Betrayed Again" non faticheranno a perforarvi i timpani ed entrarvi in testa, al contrario brani come "TDKM", "Civil War" e "Mass control" denunciano la mancanza di quel quid necessario a consacrare l’album come acquisto obbligato. Non convince pienamente "Nightmares", episodio lontano dalla violenza delle tracce precedenti e che apre nuovi orizzonti al suono della band affiancando la sognante voce di Lady Godyva a quella di Claudio. Non un completo buco nell’acqua ma un esperimento non completamente riuscito e che la band ha giustamente confinato al termine della tracklist in veste di traccia bonus. "Katarsis" si conferma senza alcun dubbio come lavoro con la L maiuscola e siamo certi che non mancherà di attirare consensi da parte di fan e critica: ennesimo gruppo italiano da seguire con attenzione e da supportare senza il minimo ripensamento.