7.5
- Band: MICHAEL KHILL
- Durata: 00:22:41
- Disponibile dal: 14/01/2023
- Etichetta:
- Wrong Disk Records
- Zas Autoproduzioni Rec.
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I Michael Khill sono una band nata nella provincia di Modena nel 2019 su iniziativa del cantante Alex Roveri, che ha cercato e trovato la collaborazione di altri musicisti della zona tramite annunci e conoscenze dirette. Ne è nato così un agguerrito quartetto composto da ex membri di gruppi quali Demiurgon, Hatred, We Sink e Terror Operation, il cui intento dichiarato è quello di mescolare diversi generi estremi per dare alla luce qualcosa di veramente disturbante e con un messaggio forte, e ci sono finalmente riusciti grazie alla loro passione e all’aiuto di ben otto etichette del settore.
L’esordio “Infierire Sul Malessere” è la materializzazione di ciò che gli autori si erano prefissati: un macigno fatto di hardcore, grindcore ma anche death e thrash metal, in grado di asfaltare chi ascolta. In questi brani si sentono i Cripple Bastards – e di conseguenza le band storiche dell’hardcore italiano – ma anche Napalm Death, Extreme Noise Terror e i primi Sepultura; pur non scendendo mai a compromessi e trasmettendo un’urgenza incredibile, questi venti minuti di musica vivono di momenti diversi, con rallentamenti (i riff di “Torcicrollo” ne sono un ottimo esempio) e breakdown che vanno a spezzare i ritmi dell’assalto. Molto buona la versatilità a livello vocale, con il cantato che svaria tra registri differenti di growling e screaming e riesce a materializzare il malessere della quotidianità, di un lavoro che per molti è una gabbia (“Bisogno”, in questo senso, è una vera e propria invettiva, ed il canto delle mondine inserito nel finale non è affatto fuori luogo) e dello struggimento che nasce dalla lotta per rimanere se stessi di fronte alle pressanti richieste di questa società. Ciò che ne consegue sono dei testi, in italiano, gonfi di disagio, rabbia ed avvilimento, che non si limitano a slogan ma appaiono più strutturati rispetto alla media del genere, integrandosi perfettamente alla parte strumentale; pezzi come “Perizia Asettica” e “Coscienza Del Male” sono devastanti per la loro negatività, sintomo di una disillusione analizzata in modo lucido e distaccato.
Un ascolto che non offre nessuna consolazione, una raffica di suoni e parole che colpisce nel profondo con la sua crudezza e per questo motivo sarà apprezzato dai cultori di queste sonorità.