7.0
- Band: MICHAEL MONROE
- Durata: 00:42:52
- Disponibile dal: 27/08/2013
- Etichetta:
- Spinefarm
- Distributore: Universal
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A distanza di due anni dalla pubblicazione del valido “Sensory Overdrive”, Michael Monroe pubblica un nuovo album di inediti che prosegue con coerenza e con una consistente dose di ispirazione la carriera solista intrapresa venticinque anni fa dopo la fine degli Hanoi Rocks. L’unica novità risiede nell’abbandono della squadra da parte di Ginger, chitarrista dei The Wildhearts sostituito da Dregen (Backyard Babies). Questo passaggio di consegne non modifica di una virgola il linguaggio musicale dipinto dal carismatico frontman, caratterizzato dal tradizionale sound di matrice classic rock ed energizzato da frequenti incursioni nel punk, riversate con un certo ordine da una produzione al passo con i tempi. Sebbene non manchi qualche episodio scontato (“Saturday Night Special”, “Half The Way” e “TNT Diet”), “Horns And Halos” è un lavoro curato e rifinito nei minimi dettagli che acquisisce valore ascolto dopo ascolto, scorrendo via senza particolari intoppi e toccando un paio di occasioni dei picchi qualitativi notevoli. Ci riferiamo a “Eighteen Angels”, un brano evocativo cullato dalle atmosfere notturne che rievocano certi KISS e The Rolling Stones, peraltro sublimato da un chorus inappuntabile. La scatenata “Ballad Of The Lower East Side” – che siamo certi, farà fuoco e fiamme dal vivo – appare come un tributo ai giorni di gloria vissuti dagli Hanoi Rocks a New York City. Torbide passioni affiorano in “Stained Glass Heart”, ottima nella sua progressione malinconica narrata con enfasi tangibile dal protagonista; mentre l’arrembante title track vanta una notevole carica di traboccante passione. Vince e convince l’arrogante altisonanza profusa dall’irruenta “Soul Surrender”, che miscela in parti eguali punk, dub e reggae; al contrario le fulgide cromature notturne di “Ritual” evidenziano il lato adulto di Monroe. L’ispirazione di questa leggenda vivente non sembra mai venir meno, a causa della sua ferrea volontà di non accomodarsi sugli allori di un glorioso passato mai più replicabile. Nostalgici a parte, nessuno avverte il bisogno di una reunion degli Hanoi Rocks.