7.0
- Band: MIDNIGHT ODYSSEY
- Durata: 02:04:48
- Disponibile dal: 01/09/2011
- Etichetta:
- I Voidhanger Records
- Distributore: Masterpiece
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Una lunga e incessante colata di cielo stellato. Nubi giganti e dense, ricoperte di pece, che transitano davanti ad una Luna silente e glaciale. Tremori nudi di bestie antiche, demoni che infestano i sogni e li oscurano. Un coacervo ipnotizzante di deserto raggelato e costernazione cosmica.
Ci viene da descrivere così, in pieno trip astrale, il black metal ambientale e atmosferico promulgato dalla one-man-band australiana Midnight Odyssey, al rientro sulle scene dopo le buone ristampe dei suoi primi due lavori, in partenza auto-prodotti, “The Forest Mourners” e “Firmament”. Dis Pater, la mente musicale e concettuale del gruppo, sa certamente il fatto suo, non solo nel portare avanti da solo un progetto intimo, personale e quasi riservato come quello in questione, ma anche nel brillante connubio tra il dark ambient catartico e d’atmosfera ed il black metal ancestrale, depresso ed evocativo, raramente sorretto da cieca violenza ma atto semplicemente a trasmettere il malessere e il fastidio generato dall’Uomo Moderno in anime misantrope, solitarie e perennemente schifate. Si raggiungono elevatissime vette di coinvolgimento – a tratti ci si commuove oppure si rabbrividisce – durante l’ascolto di “Funerals From The Astral Sphere”, impegnativo e lunghissimo doppio disco, però davvero poco annoiante, soprattutto se si è portati alla fruizione del genere e se si scelgono condizioni e momenti adatti della giornata – ad esempio: cercate di sentire l’album di sera, da soli e in penombra, magari immaginando che fuori diluvi. La produzione è per forza deficitaria e corrosa: le chitarre non sono neanche zanzarose, bensì suoni sfrigolanti e vagamente riconducibili a melodia; con sotto il tappeto ambient e sinfonico, però, l’effetto ipnotico e straniante è micidiale e la ricerca del suono potente e pulito vi sembrerà una stupidata da ragazzetti limitati di cervello. Gli arrangiamenti sono sopraffini e, nonostante si parli qui di ambient black metal, “Funerals From The Astral Sphere” è un platter vario e formato da canzoni riconoscibili: non solo perenni cavalcate sospese tra ipnosi e cacofonia, ma anche due ballate acustiche, un brano completamente ambient e tutto sommato una cospicua alternanza di soluzioni. Un lavoro che è inevitabilmente per pochi: ci vuole abitudine al genere, capacità di godere della depressione musicale e, infine, due ore di tempo. Se possedete tutto ciò, allora per voi i Midnight Odyssey hanno scritto probabilmente un piccolo capolavoro!