5.5
- Band: MILKING THE GOATMACHINE
- Durata: 00:40:38
- Disponibile dal: 29/03/2013
- Etichetta:
- Noiseart Records
Spotify:
Apple Music:
Quattro dischi negli ultimi cinque anni. Non si può certo dire che ai tedeschi Milking The Goatmachine piaccia starsene con le mani (o gli zoccoli, fate voi) in mano! Una prolificità tragicomica, puntualmente ricompensata da apparizioni sui palchi di prestigiosi festival open air (Wacken, Summer Breeze, Metal Camp) e da un riscontro di pubblico sorprendente, per lo più dovuto al concept “caprino” attorno a cui ruota la loro musica. Nulla è cambiato rispetto alle puntate precedenti: death/grind da encefalogramma piatto erano i vari “Back From The Goats…A GoatEborg Fairy Tales”, “Seven…A Dinner One” e “Clockwork Udder”, e death/grind da encefalogramma piatto è il qui presente “Stallzeit”, con brani dal minutaggio contenuto, riffing ultra-immediato e la solita, tediosa vena goliardica a fare capolino da ogni dove. Il duo Goatfreed Udder/Goatleeb Udder è questo, non importa con quale spezia decida di insaporire la ricetta del giorno, che siano campionamenti cinematografici (“Look @ This”, il cui inizio è estrapolato da “La Casa Del Diavolo” di Rob Zombie), partiture dal retrogusto hard rock (“Milk ‘Em All”) o trame dal respiro più ampio e solenne (“The Day I Lost My Bell”), il risultato finale non cambia né cambierà mai. Ascoltato un brano, ascoltati tutti, insomma, con buona pace degli sforzi profusi dai Nostri nel tentativo di particolareggiare la tracklist. Se cercate un disco che possa fare da sottofondo a una grigliata alcolica o a un party estivo in piscina, allora queste quindici schegge potrebbero fare al caso vostro… in caso contrario, il nostro consiglio è quello di tenervi a debita distanza dalle gesta di questi caproni. Metaforicamente parlando, ovviamente.