8.0
- Band: MILLENCOLIN
- Durata: 00:34:37
- Disponibile dal: 28/04/2015
- Etichetta: Epitaph
- Distributore: Self
Ben sette anni sono passati dall’ultima fatica discografica dei Millencolin – quel “Machine 13” che, pur non essendo un brutto disco, si discostava in parte dallo stile abituale della band di Örebro, facendo storcere il naso ai fan di vecchia data -, sufficienti a farci dubitare circa la bontà di un ritorno in grande stile. Invece, contrariamente alle nostre aspettative, questa lunga pausa sembra aver fatto bene a Sarcevic e soci, tornati con “True Brew” ai livelli d’inizio millennio – gli anni di “Pennybridge Piooners” e “Home From Home” -, ovvero un punk-rock, energico, frizzante e melodico come il genere richiede, ma al tempo stesso mai banale. Bastano i primi secondi dell’opener “Egocentric Man” per riportare indietro le lancette del tempo, grazie alle ritmiche graffianti marchiate dall’inconfondibile voce di Nicola, ma il livello di godimento aumenta ulteriormente con pezzi come “Chamaleon”, “Bring Me Home” o “Wall Of Doubt”, piccole gemme di quello skate-punk europeo che, almeno nell’accezione dei suoi interpreti originali, credevamo ormai perduto. Difficile comunque menzionare un singolo episodio, dato che l’ottavo full-length del quartetto svedese – complice la durata contenuta della tracklist, con pezzi mediamente sotto i 3 minuti – va gustato tutto d’un fiato come uno shottino, salvo poi ripetere l’operazione più e più volte. Lontani dalla pensione e dall’effetto pilota automatico, nonostante le 23 primavere sulle tracolle delle chitarre, i Nostri dimostrano con “True Brew” di avere una marcia in più rispetto alle miriadi di band simili spuntate negli ultimi 15 anni, riuscendo a suonare freschi e al tempo stesso tradizionali. Acquisto obbligato per gli ormai ex-adolescenti negli anni d’oro del soft-core, ma ascolto consigliato anche alle nuove leve amanti di queste sonorità, con il consiglio di cogliere l’occasione per ripercorre l’intera discografia.