MINAS MORGUL – Heimkehr

Pubblicato il 25/04/2021 da
voto
7.5
  • Band: MINAS MORGUL
  • Durata: 00:45:37
  • Disponibile dal: 23/04/2021
  • Etichetta:
  • Trollzorn

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‘Heimkehr’, ovvero ‘ritorno a casa’. Il settimo album dei Minas Morgul non è altro che un terremotante viaggio indietro (eppure, avanti) nel tempo, attraverso vent’anni di carriera, attraverso i dettami di quel pagan black metal slerciati qua e là di death, verso quelle memorie in grado di rassicurare con l’aria di casa anche gli spiriti più stanchi. Il gruppo tedesco si presenta alla seconda prova per Trollzorn con rinvigorita energia – forse dovuta anche all’arrivo di Robse dei conterranei Equilibrium dietro il microfono – riuscendo a confezionare un lavoro dalle pretese sempre ruspanti (senza per forza dover mirare alle stelle), ma stavolta con una marcia in più. Complice una produzione più corposa ed organica, in grado di inspessire i suoni pur senza ingrassarli, i quarantacinque minuti di “Heimkehr” scorrono davvero piacevolmente: dalla titletrack in apertura, passando per l’accorata “Dein Erwachen”, i Minas Morgul ci conducono lungo il loro eterno ritorno con un lavoro di chitarre abrasivo ed affilato quanto basta, punteggiato di melodie e assoli azzeccati, unito ad una sezione ritmica che traina senza mai però essere un mero fondale (“Teufel”). Ritroviamo in “V. F.” quel gusto particolare per il black metal ibridato con suggestioni pagane che pesca – almeno nelle intenzioni – tanto dalla Norvegia di Windir e Kampfar quanto da Suidakra e Månegarm; nulla di particolarmente innovativo, eppure musicato con la scafata destrezza dei veterani, senza comunque tralasciare quelle spolverate di tastiere dal gusto elettronico così deliziosamente tedesco, come dimostra “Stein um Stein”, cadenzatissima e senza respiro con il proprio pattern di batteria muscolare e terremotante in grado di sorreggere un’annerita struttura chitarristica, vorticosa ed epica insieme.
Non nascondiamo di aver avuto, nell’ascolto di questo disco, una subdola stretta al cuore perchè sembra essere perfetto per essere suonato sui palchi degli open air: nelle staffilate di “Niedergang”, negli stacchi più melodici, nell’intro marziale di “Weltenfall”, negli anthem ruvidi che sembrano scritti per essere cantati a squarciagola da migliaia di metallari (“Totenschiff”, giusto per fare un esempio, ha proprio quella cadenza ‘da stadio’) ritroviamo quell’odore di polvere, barbeque, adrenalina sudata e pioggia in vista dietro il palco che si respira nei festival estivi. Forse questi sono ancora lontani all’orizzonte, forse la strada per tornarci è ancora in salita – ma quale viaggio, in fondo, non lo è? “Heimkehr” sembra proprio prenderci per mano e guidarci attraverso il cammino più periglioso. Verso casa.

TRACKLIST

  1. Prolog: Sturm aus Ost
  2. Heimkehr
  3. Niedergang
  4. Stein um Stein
  5. Teufel
  6. Weltenfall
  7. Totenschiff
  8. V. F.
  9. Dein Erwachen
  10. Epilog: Tiefe Narben
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