7.5
- Band: MISERY INDEX
- Durata: 00:33:46
- Disponibile dal: 13/05/2022
- Etichetta:
- Century Media Records
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Considerati gli ostacoli causati dalla pandemia – particolarmente rilevanti per una band con membri che oggi vivono in diverse parti del globo – non si può dire che i Misery Index si siano fatti attendere molto questa volta. Soltanto tre anni separano infatti il nuovo “Complete Control” dal fortunato “Rituals of Power”, segno che il gruppo statunitense si è definitivamente ripreso e riorganizzato dopo il periodo poco proficuo vissuto dopo l’uscita di “The Killing Gods” nel 2014. Anche il nuovo contratto con un’etichetta importante come Century Media Records dimostra come attorno alla death metal band originaria di Baltimore vi siano ancora oggi alte aspettative.
Vent’anni (ventuno, per l’esattezza) di attività e non sentirli: questo è un po’ il leitmotiv dell’attuale momento dei Misery Index, qui appoggiati da quella che è forse la resa sonora più pompata e moderna della loro carriera, ma alfieri di una manciata di nuovi brani che riflettono sempre con coerenza il percorso artistico dei loro ideatori. Anche quando il quartetto osa qualcosina di diverso – vedi la curiosa armonizzazione in stile primi In Flames nell’incipit della title-track, le cadenze più groovy e sincopate di “Conspiracy of None”, oltre alle arie black metal evocate nelle accelerazioni di “Reciprocal Repulsion” – non si lascia mai andare completamente fuori dal seminato, conservando lungo il pezzo, anche all’altezza dei momenti più insoliti, un profilo sobrio quanto concreto, sufficiente a far mantenere fiducia e un buon livello di attenzione nel fan della prima ora.
È un disco particolarmente vario, “Complete Control”, dove gli episodi più tetri e articolati si bilanciano con quelli più diretti, in una sorta di alternanza che rende la tracklist tutt’altro che monotona. Si sente a tratti la volontà di concepire qualcosa di più cupo e avvolgente – si prendano le iniziali “Administer the Dagger” e “The Eaters and the Eaten”, oppure il solenne chorus di “Rites of Cruelty” – ma, come accennato, le violente influenze grind e hardcore non vengono mai del tutto dimenticate: lo dimostrano le brevi “Infiltrators” e “Now Defied!”, quest’ultima dal taglio vicino agli storici Terrorizer.
Nel complesso, il precedente album poteva forse contare su un paio di hit indiscusse in più e su qualche ritornello più ficcante, ma si può dire che anche su “Complete Control” le qualità interpretative dei Misery Index restino indubbie: la tracklist scorre bene, non vi sono evidenti cali di tensione e, inoltre, l’upgrade nella nitidezza del suono riesce a sottolineare alla grande il solito notevole impatto del drumming di Adam Jarvis. Un disco dunque ben più che onesto, che mostra un’anima, una solida idea di fondo e una reale ed efficace collaborazione tra chi lo ha composto, suonato e prodotto.
