8.0
- Band: MISERY INDEX
- Durata: 00:37:30
- Disponibile dal: 06/10/2008
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Masterpiece
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La cifra stilistica dei Misery Index – ormai arrivati al terzo full-length –è la stessa del passato: sfuriate che racchiudono una umanità complessa, con undesiderio di ribellione e di denunciare apertamente il degrado e l’ipocrisia del mondo occidentale quasi palpabili, il tutto presentato in una forma death-grind calda, pulsante, groovy e variegata al punto giusto. A differenza delle precedenti uscite dei nostri, in “Traitors” la qualità complessiva dell’album è inoltre esaltata da una cura maggiore nei suoni, per via di una produzione sì pulita e ricercata,ma anche rispettosa dell’approccio complessivamente “senza fronzoli” dei quattro statunitensi. Azzeccatissima, in questo senso, la scelta di rivolgersi a Kurt Ballou dei Converge, che negli ultimi tempi ha dimostrato più volte di essere uno dei migliori produttori in campo metal e hardcore. I pezzi iniziali della tracklist sono dei piccoli affreschi di perfezione estrema: l’esaltante intro”We Never Come In Peace”, un attacco eccellente per introdurre il massacro, “Theocracy”, una cavalcata death-thrash-grind sotto acido, le oscure cadenze alla Napalm Death di “Partisans Of Grief”, ed ancora, fra le altre, la title track e “Ruling Class Cancelled” (con un certo Tomas Lindberg alla voce!), due schegge di puro odio che concorrono a mantenere alto il ritmo. Appena il tempo di tirare un po’ il fiato con l’approccio doomeggiante e le distorsioni melliflue di “Thrown Into The Sun”, ed ecco, in chiusura, un’altra badilata da incorniciare: “Black Sites”. Dischi come questo sono manna dal cielo per chi a volte si sente incazzato col mondo: nessun calo di tensione, nessuna concessione ad atmosfera e melodia, nessun compromesso. Violenza allo stato brado, esplosiva e liberatoria, racchiusa a fatica in composizioni comunque ineccepibili a livello tecnico e strutturale, ancora una volta non troppo lontane dai livelli di eccellenza dei vari Napalm Death e (primi) Terrorizer. Jason Netherton e compagni ci hanno regalato una nuova perla.
“In the true eyes of God, we will never be forgiven!”