8.0
- Band: MISERY SIGNALS
- Durata: 00:41:50
- Disponibile dal: 22/07/2008
- Etichetta:
- Ferret Music
- Distributore: Andromeda
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La ricerca di un efficace equilibrio tra una scrittura influenzata dalla tradizione e dalla sensibilità progressive/post rock e impatto metal-core è sembrata fin dall’inizio essere la missione dei Misery Signals, la band sorta alcuni anni fa dalle ceneri dei sottovalutatissimi 7 Angels 7 Plagues. “Controller”, il terzo full-length del gruppo americano/canadese, è un ulteriore passo in quella direzione, che porta la formazione capitanata dai fratelli Ryan e Branden Morgan (rispettivamente chitarra solista e batteria) molto vicina al raggiungimento dell’obiettivo: dieci brani nel corso dei quali le corde emotive del disco si tendono e si allentano, attraversando vari stati d’animo, riuscendo a coinvolgere l’ascoltatore nel segno di una tensione che non viene mai meno. Da un lato gli episodi viscerali, diretti, forti anche di una certa verve meshugghiana che caratterizzò anche diversi episodi degli album precedenti. Dall’altro momenti di intimo raccoglimento, che, specie nelle composizioni più lunghe (“Coma”, “Reset”…), regalano attimi di delicata dolcezza, con arpeggi in grado di spezzare anche il più duro dei cuori. A condire il tutto, un arsenale di melodie squisitamente sognanti e malinconiche, sempre però utilizzate senza eccedere: le chitarre ci sono, eccome, e il groove non è assolutamente un comprimario per tutto l’arco della tracklist. Infine, come ciliegina sulla torta, testi ben scritti e accomunati da una certa oscurità e pessimismo di fondo, interpretati dal vocalist Karl Schubach con uno stile e una personalità che non erano stati del tutto messi in mostra nel precedente “Mirrors”. La nuova opera dei Misery Signals, insomma, funziona, complice anche una resa sonora favolosa firmata dal noto Devin Townsend, che ha donato al lavoro suoni simili a quelli da lui utilizzati sul suo “Terria”. A voler cercare l’elemento fuori posto, si potrebbe invece citare la breve durata complessiva della tracklist, ma, come al solito, meglio quaranta minuti senza un singolo calo di tensione che qualche traccia in più ma infarcita da ingenuità. In sintesi, bello dunque constatare come i Misery Signals continuino a rimanere una spanna sopra il resto dei gruppi metal-core odierni. Più passa il tempo e più i nostri sembrano assumere i connotati di una versione più elaborata e più “metal” degli indimenticabili pionieri new school hardcore/metal-core dei tardi anni ’90: quei Poison The Well, Shai Hulud e Hopesfall che, pur essendo alfieri di una proposta altamente personale, non riuscirono mai a godere di quel successo che alcuni anni dopo baciò invece una folta schiera di “In Flames wannabe” spuntati nelle praterie americane. Ci auguriamo perciò con tutto il cuore che “Controller” diventi il disco della consacrazione per i Morgan e i loro compagni: se ci sono dei musicisti nella scena metal-core che non offrono la solita minestra, questi sono i Misery Signals.