8.0
- Band: MISERY SIGNALS
- Durata: 00:43:04
- Disponibile dal: 01/06/2004
- Etichetta:
- Ferret Music
- Distributore: Andromeda
Spotify:
Apple Music:
I Misery Signals si sono formati nell’autunno del 2002 dalle ceneri degli sfortunati 7 Angels 7 Plagues e suonano un potente metal-core dalle influenze progressive con lievi sfumature di quello che ancora oggi definiremmo “new school” hardcore. A nostro giudizio, sono già ora tra i pochi a sapersi distinguere in questi anni nell’eclettico universo “core”; con la loro musica esprimono una solarità inquieta, è la musica del risveglio, della rinascita che segue la crisi, è la calda atmosfera che allevia il nostro spirito avvilito. Nel 2003 hanno rilasciato un EP omonimo e già allora la band del Winsconsin ha mostrato delle buone capacità tecniche e compositive, offrendoci degli spunti estremamente interessanti, anche se qua è là un pochino offuscati da una produzione non di prim’ordine. Oggi è invece il turno del vero e proprio debut album e quest’ultimo sin dal primo ascolto dimostra di possedere maggiori personalità e coesione rispetto al lavoro precedente. Un’opera che brilla di luce propria su tutta la linea, composta da intense costruzioni armoniche che catturano immediatamente l’attenzione, rendendola appunto ben riconoscibile ed apprezzabile. Le dieci tracce di “Of Malice And The Magnum Heart” sono dotate di un notevole approccio atmosferico e di un’imponente struttura costruita nota dopo nota da una scala emozionale ascendente che segue di pari passo l’andamento ritmico dei brani; un sound che riporta alla memoria i dolci e malinconici intrecci strumentali degli Shai Hulud e dei vecchi Hopesfall, ma, al tempo stesso, anche le spigolose e iper tecniche architetture ritmiche dei Meshuggah e dei suddetti 7 Angels 7 Plagues. “A Victim, A Target”, breve opener dell’album, trasmette una crescente carica passionale inaspettatamente soffocata per dar spazio alla stupenda “In Response To Stars”, con le sue chitarre che repentinamente si stratificano prendendo forma in una vorticosa melodia trasognante; seguono i passionali fraseggi di “The Year Summer Ended In June” (ripescata dall’EP), le abbacinanti ed ipnotiche note di “In Summary Of What I Am”, il duro abbraccio di “The Stinging Rain” e, fra le altre, le melanconiche atmosfere di “Five Years” e le deliziose trame incantatrici di clean vocals e chitarre acustiche di “Difference Of Vengeance And Wrongs”. Un sound che progressivamente si apre ad un incalzante e sfiancante impeto melodico, un fiume in piena dall’enorme pathos e dalla notevolissima risolutezza; musica da lasciarvi sempre col fiato sospeso. “Of Malice…” è l’album giusto per chi ama incondizionatamente il metal-core, ma potrebbe rivelarsi anche una gradevole sorpresa per chi di questo stile inizia a essere stufo ed è alla ricerca di qualche novità; senz’altro tra i migliori nel genere in questo 2004.