6.5
- Band: MISS MAY I
- Durata: 00:34:30
- Disponibile dal: 02/06/2017
- Etichetta:
- Sharptone Records
- Distributore: Warner Bros
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Se una volta il titolo di ‘maniscalchi del metalcore’ era esclusivo appannaggio dei Caliban, da qualche tempo la band tedesca ha idealmente passato il testimone ai Miss May I, giunti con questo “Shadows Inside” (rilasciato sotto l’egida della neonata SharpTone, sottoetichetta della Nuclear Blast) al traguardo del sesto album in otto anni. Una simile prolificità non sembra fortunatamente aver intaccato la vena compositiva, e così anche l’ultimo arrivato, pur viaggiando col pilota automatico, segna l’ennesimo punto a favore della formazione di Troy, ormai tra le più autorevoli portavoci del metalcore melodico di seconda generazione. Rispetto al suo predecessore, più cupo e a tratti anche sperimentale, l’ultimo lavoro di Levi Benton e soci sposta il timone verso la zona di comfort (Killswitch Engage e As I Lay Dying sono qualcosa di più di un’ispirazione), virando verso la melodia da stadio sullo stile dei Bullet For My Valentine del periodo “Scream Aim Fire” o dei Blessed For A Broken Heart. Al di là dei paragoni più o meno ingombranti, la cosa importante è che pezzi come la titletrack, “Under Fire”, “Never Let Me Stay” o “Lost In The Grey” hanno tutte le note in regola per esaltare a dovere gli amanti del genere, mentre il resto della tracklist, complice la durata di poco superiore alla mezz’ora, riesce a mantenere alta la tensione, pur senza raggiungere il livello dei brani citati in precedenza. Mezzo punto in meno per il parziale passo indietro in termini evolutivi, ma siamo certi che gli amanti delle vendemmie d’annata di Adam Dutkiewicz o Matt Tuck (periodo 2002 -2008) sapranno apprezzare “Shadows Inside”.