MISSING LINK – Watch Me Bleed

Pubblicato il 15/06/2024 da
voto
6.0
  • Band: MISSING LINK
  • Durata: 00:30:04
  • Disponibile dal: 07/06/2024
  • Etichetta:
  • Triple B Records

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La formazione dei Missing Link rientra nel più generale ambito dei progetti musicali nati durante i vari periodi di lockdown dovuti alla pandemia di coronavirus. Formata nel 2020, la band di New York va di diritto considerata come un vero e proprio supergruppo, condividendo membri con parecchie formazioni di cui le più note sono sicuramente Internal Bleeding e Pain of Truth. Già da queste poche informazioni si può intuire in via generale il tipo di musica qui proposta: prendendo chiaramente a piene mani dal sound delle principali scene locali, i Missing Link uniscono il metallic hardcore punk di stampo chiaramente newyorkese a un death metal coniugato nella sua forma più vicina allo slam, anch’esso dunque chiaramente contaminato da influenze hardcore. Il risultato è un ibrido di metal estremo e hardcore punk decisamente volto alla pesantezza sonora, che strizza l’occhio al songwriting di Irate e All Out War, ma che non disdegna l’inserimento sporadico di un riffing più vicino per esempio ai Pyrexia o ai Dehumanized.
Il genere proposto dalla band non ha subito pressoché alcuna variazione nell’avvicendarsi della pubblicazioni dell’EP “My Time On The Cross” del 2020 e del singolo “No Saving Grace” del 2022, dimostrando come il progetto sia riuscito, differentemente da altri gruppi, a sopravvivere e a manifestare le proprie intenzioni artistiche e musicali anche al termine della pandemia, tanta è la convinzione riposta nel gruppo da parte dei suoi membri. Questo è un dato interessante da tenere in considerazione: nonostante i gruppi di cui fanno parte i membri dei Missing Link tendano in ogni caso a proporre musica stilisticamente vicina, la band vuole chiaramente affermarsi come entità indipendente e non solo come un semplice side project, tanto da accaparrarsi l’attenzione di un’etichetta discografica di punta come Triple B Records per la pubblicazione del debutto sul lungo termine “Watch Me Bleed”.
A parere di chi scrive è proprio qui che risiede il nodo forse più problematico di questo debutto, che subisce molto il confronto con le pubblicazioni dei gruppi di provenienza dei musicisti in questione. Impeccabile nella sua produzione, “Watch Me Bleed” presenta undici pezzi – a cui si aggiunge una hidden track – di una omogeneità impressionante. Escludendo da questo tipo di considerazione alcuni spunti tratti dalla chiusura di “Genuflect”, tutto il disco si muove sulle coordinate già descritte senza alcuna minima deviazione, nonostante la presenza di alcuni contributi vocali da parte di ospiti illustri tra cui Justice Tripp dei Trapped Under Ice e Richie Krutch dei Wisdom In Chains, dilungandosi nell’alternarsi di breakdown e riff death metal per una mezz’ora a tratti difficile da affrontare.
Differentemente dalla tendenza generale a cui si sta assistendo ormai da qualche tempo in ambito hardcore, i Missing Link scelgono per il proprio album di debutto un minutaggio superiore alla oramai canonica ventina di minuti, rendendo l’ascolto ostico a causa della caratteristica monotonia intrinseca del sottogenere proposto e di una particolare avversione a variazioni stilistiche.
Chiaramente, non è nelle intenzioni della band discostarsi da quella che è per certi versi una vera e propria tradizione della musica estrema newyorkese, tuttavia, “Watch Me Bleed” esce in tal senso sconfitto in termini di songwriting dal confronto con i dischi di riferimento, nei quali rientra di diritto anche il recentissimo “Not Through Blood” dei compagni di banco Pain Of Truth. In entrambi i casi, non parliamo di album innovativi, né ovviamente i musicisti coinvolti hanno in tal senso intenzione di scrivere musica al di fuori delle coordinate stilistiche descritte; la musica dei Missing Link manca però di un songwriting veramente incisivo, in grado di rendere i pezzi su disco memorizzabili e conseguentemente di sopravvivere anche al di fuori della dimensione live – in cui con tutta probabilità funzioneranno invece bene in termini di apprezzamento da parte del pubblico.
Il debutto dei Missing Link lascia dunque in termini generali un ascolto molto povero e privo di spunti interessanti, oltre ad essere molto scarno in materia di riffing persino in relazione al proprio genere di riferimento, nonostante una formazione di rilievo e una produzione azzeccata e precisa. “Watch Me Bleed” è un lavoro formalmente ben fatto, ma facilmente dimenticabile nella grande quantità di dischi che il genere sta recentemente producendo.

TRACKLIST

  1. Pillar Of Salt
  2. New York Minute
  3. Scraps for the Dog
  4. Numbers on the Board
  5. Glory or Death
  6. Another Cross
  7. Crusade
  8. I Want To Kill You (Pt. 2)
  9. Pillory
  10. See Ya Later
  11. Genuflect
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