7.0
- Band: MMXX
- Durata: 00:17:14
- Disponibile dal: 14/04/2023
- Etichetta:
- Candlelight
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A pochi mesi dalla pubblicazione del debut album “Sacred Cargo”, il progetto MMXX torna con un nuovo EP, ricordandoci quanto questi anni cupi e drammatici abbiano influito sul mondo musicale, rendendo predominanti certe atmosfere intrise di malinconia, nostalgia o addirittura pessimismo. Con il succitato primo full-length, la creatura di Andrea Chiodetti – che ricordiamo essere l’ex chitarrista dei gothic-doom metaller italiani The Foreshadowing – e di Jesse Haff ed Egan O’Rourke dei Daylight Dies ha confezionato un’opera densa tanto di significati quanto di ospiti, accogliendo in ognuna delle sue composizioni una personalità di spicco del nostro panorama. Con “The Next Wave”, la formula si ripete e il gothic-doom metal della formazione torna così a fare da base per i preziosi interventi di una serie di collaboratori di tutto rispetto, dando vita a una sorta di esperienza collettiva da cui emergono, ancora una volta, chiarezza di intenti e sincero amore per questo genere musicale. Solo tre brani costituiscono il nuovo EP, ma chi ha apprezzato l’esordio non potrà che drizzare le orecchie, trattandosi di materiale curato e realizzato nel corso delle medesime sessioni.
Sinora la musica del progetto si è sempre dimostrata coerente e rigorosa nei suoi sviluppi concettuali, senza deragliamenti pretenziosi o fuori misura, e il discorso viene ribadito da “The Next Wave”. L’opener “Isolation”, con Mikko Kotamäki alla voce, è una cupa riflessione a metà strada fra primi Katatonia e Swallow The Sun, le cui suggestioni non potranno che ammaliare chi ha da sempre a cuore la cosiddetta ‘vecchia scuola’ del filone melodic death-doom. Altrettanto heavy, ma più algida e compassata, “Alone”, con un Mick Moss (Antimatter, Sleeping Pulse) qui impegnato a offrire frammenti di quiete su una tempesta strumentale che libera inquietudine ed elettricità. Chiude il lavoro “Echoes”, traccia condotta da Alicia Nurho (già violinista sui precedenti due episodi) , la cui voce finisce per donare un’impronta particolarmente decisa alla musica, ricercando un’armonia che sembra spargersi indefinita su una strada vuota ed immaginaria, circondata da suggestivi arpeggi su un andamento tenue.
Tre canzoni per tre registri diversi (pur rimanendo all’interno del mondo gothic-doom), per una tracklist che, come accennato, saprà certamente incuriosire i fan del progetto nel suo essere ideale complemento di “Sacred Cargo”. Ora staremo a vedere se questa esperienza si chiuderà qui o se MMXX prenderà nuove strade, confezionando nuovi lavori con altri ospiti, o magari diventando una vera e propria band.