6.5
- Band: MONOLITHE
- Durata: 00:52:00
- Disponibile dal: 01/09/2003
- Etichetta:
- Appease Me
- Distributore: Masterpiece
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Un vero e proprio macigno sonoro. Questo cd è composto da una sola canzone, “Monolithe I”, che dura quasi un’ora. Una sola traccia sul display, quindi, che aspetta di essere avviata da chi avrà il coraggio di sorbirsi un brano in tutto e per tutto doom metal. I Monolithe escono allo scoperto con una scelta anche un po’ originale, se vogliamo, ma che potrebbe rivelarsi azzardata. Seconda produzione per la neofita francese Applease Me… che, dopo aver esordito con la pubblicazione dell’ennesimo album dei Blut Aus Nord (abbastanza sottotono), propongono questa band dalle qualità discrete. I cinquanta e più minuti di questa traccia sono soltanto parzialmente alleggeriti da inserimenti di pianoforte, mentre per il resto si mantiene sui consueti binari immobili del doom metal. Le soluzioni sono in sostanza buone, la canzone è un lento, lentissimo fluire, ma ha il pregio di non arenarsi. Ovvio che un brano così lungo necessiti di stacchi (di cambi veri e propri di tempo nel doom non c’è traccia) per dar respiro al tutto, e i Monolithe ne fanno largo uso, sebbene non eccessivo. Soltanto verso metà canzone si nota uno stacco non proprio ben riuscito con due parti molte differenti l’una dall’altra che sembrano attaccate insieme contro natura. Per di più, in questo cambio di tempo, le chitarre si esibiscono in un insolito duetto dai suoni un po’ troppo striduli e quasi fastidiosi, ma si tratta di un attimo. La voce ovviamente è catacombale, profondissima; la musica invece non è criptica, anzi. Il doom dei Monolithe è arioso, lento, immobile a tratti, ma che riesce a dare la sensazione di potersi alzare nel cielo. C’è un contatto con gli elementi della natura, le voci che questa sussurra. Non a caso nell’artwork troviamo ampi panorami e una immagine di Stonhenge. Una musica, questa, che segue i battiti del respiro della terra e si libra in volo per cercare un contatto ultraterreno, forse.E’ la prima volta che il doom metal cerca di uscire dalla sua dimensione soffocante ed opprimente: lodevole nelle intenzioni questa prova dei Monolithe, un po’ meno nell’esecuzione. Il brano è bello ma manca sempre di quel ‘quid’ capace di innalzare il gruppo francese ai piani più alti della scena doom metal. Promettente inizio.