6.5
- Band: MOON COVEN
- Durata: 00:42:36
- Disponibile dal: 07/05/2021
- Etichetta:
- Ripple Music
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I Moon Coven, band svedese formata nel 2012, non possono essere definiti dei musicisti prolifici. In quasi dieci anni di carriera infatti, i nostri possono vantare solamente tre EP e due dischi in studio, l’ultimo dei quali è proprio questo “Slumber Wood”, uscito ben cinque anni dopo il loro esordio discografico. David Leban e compagni sono dediti ad uno stoner doom metal molto old-school, che nei Black Sabbath trova la struttura portante dei propri riff, resi ancor più potenti dalla forte impronta fuzz che troviamo nei nuovi pezzi. La traccia di apertura, “Further”, così come la successiva “Ceremony” devono molto al Sabba Nero di Tony Iommi, le differenze maggiori vengono date dal taglio stoner e da un cantato evocativo e gelido, proprio come richiesto dal genere. Con il proseguire dell’ascolto emerge quello che finisce per diventare il punto debole della band, la mancanza di varietà o di qualche tocco dinamico in grado di rendere i brani più riconoscibili e gradevoli all’ascolto. Solo con “Bahgsu Nag” i Moon Coven accelerano leggermente la velocità di marcia per risvegliarci dal torpore, grazie a passaggi a metà tra lo stoner e lo space rock di buona fattura, diventando il picco artistico che la band ha saputo raggiungere sull’album.
In diversi momenti, gli intermezzi strumentali sono fin troppo lunghi, soprattutto quando i riff vengono ripetuti all’infinito, segno che a volte sarebbe meglio puntare sulla semplicità. La produzione essenziale, concentrata soprattutto nel mettere in evidenza le chitarre distorte, crea un sound sinistro ed efficace per mettere in risalto le atmosfere sprigionate dal combo svedese. Il panorama musicale odierno è talmente saturo di band che per emergere bisogna davvero compiere un’impresa titanica; purtroppo i Moon Coven non sono riusciti a portare a casa la giusta dose di gloria: quest’ultimo lavoro, per quanto ben suonato, ci appare troppo ripetitivo nei suoi quarantadue minuti di durata. “Slumber Wood” è consigliato soltanto a chi si nutre quotidianamente di pane e stoner/doom metal dalla mattina alla sera, chi invece cercasse anche solo un barlume di novità farebbe meglio a puntare ad altre uscite.