MOONLIGHT HAZE – Animus

Pubblicato il 22/03/2022 da
voto
7.5
  • Band: MOONLIGHT HAZE
  • Durata: 00:42:11
  • Disponibile dal: 18/03/2022
  • Etichetta:
  • Scarlet Records

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Sulle nostre pagine non perdiamo mai occasione per rammentare l’importanza che il terzo album ricopre all’interno della discografia di una qualsivoglia formazione musicale. Siamo quindi certi che gli italianissimi Moonlight Haze, guidati da Chiara Tricarico, sapessero molto bene quanto potesse essere alta la posta in gioco al momento di iniziare i lavori sul qui presente “Animus”, peraltro dopo lo sfortunato destino toccato al predecessore “Lunaris”, il quale non potè godere di alcun genere di promozione degna di questo nome a causa dello scoppio della ormai inflazionata pandemia.
La formazione è in tutto e per tutto la medesima che abbiamo già imparato a conoscere, e ci fa molto piacere constatare che questi due anni difficili non hanno intaccato l’unione che sussiste tra questi ragazzi, le cui rispettive carriere sarebbero potenzialmente già sufficienti per scongiurare i timori di qualsiasi scettico ancora ignaro della loro proposta, che, seppur apparentemente accostabile ad un classico power metal sinfonico, ha saputo più volte stuzzicare le nostre meningi con delle trovate interessanti e particolari.
L’inizio con “The Nothing” non ci stupisce, però ci piace, soprattutto grazie ad una orecchiabilità di fondo gradevole e dotata di un buon piglio, similmente alla seguente “It’s Insane”, che tuttavia mostra una marcia in più grazie a un gusto musicale più arrabbiato e ad una maggiore dose di epicità generale; in entrambi i casi, un applauso ai chitarroni massicci e ai ritornelli, che già dopo un unico ascolto si piantano e risuonano in testa. “Kintsugi” continua ad enfatizzare la componente più luminosa dei Moonlight Haze, probabilmente anche in vista di una titletrack che mostra i denti, come confermato dagli inserti in growl ad opera della stessa Chiara Tricarico, che dimostra così di non essere solo una classica ‘ugola dorata’, ma anche di saper ruggire al momento opportuno.
Con “The Thief And The Moon” prosegue una escalation di grinta essenziale che si protrae anche nella successiva “Midnight Haze”, la quale spinge forte sui richiami compositivi dal sapore orientale, già presenti anche negli atti precedenti di questa interessante opera. Questa scoppia letteralmente con l’accoppiata composta da “Tonight” e “Never Say Never”, che toccano di fatto l’apice sul versante epico, sorretto da un incedere decisamente più battagliero rispetto alle tracce precedenti ed enfatizzato tanto dalle accelerazioni ritmiche, quanto dal sound feroce delle chitarre e dai ritornelli danzabili a tinte quasi folk.
Un leggero e relativo difetto dell’album risiede in una lieve piattezza di fondo sul versante della struttura dei brani, che si attestano sempre più o meno sulla stessa durata e con poche parentesi del tutto esterne alla solidità generale, anche se il risultato continua comunque a risultare sorprendente ed efficace in termini di coinvolgimento. Anche la volontà della band di fungere da faro speranzoso si percepisce, soprattutto all’interno del singolo “We’ll Be Free”, il cui titolo non ha bisogno di particolari delucidazioni dopo il periodo che abbiamo appena vissuto.
Le battute finali si aprono a suon di mazzate con quello che è forse il pezzo più power metal del pacchetto: la doppia cassa terremotante di “A Ritual Of Fire” non aspetta infatti altro che l’ascoltatore si lasci andare a del sano headbanging, ricordandoci il motivo per cui continuiamo ad amare gli stilemi gettati a suo tempo dai vari Stratovarius, Sonata Artica, Angra e compagnia varia. Similmente, con la conclusiva “Horror & Thunder” ci sembra quasi di intravedere un carro armato nella tempesta, dal momento che le soluzioni utilizzate ci hanno ricordato parecchio quanto fatto negli ultimi vent’anni dai sempre più seminali Sabaton.
Giunti a questo punto, possiamo dire che i Moonlight Haze hanno superato ottimamente la temuta prova del terzo lavoro in studio, confermando di fatto ciò che avevamo già scritto nelle due recensioni precedenti, ovvero che non siamo in presenza della solita realtà stereotipata di stampo symphonic power, ma di una line-up dotata di una propria forza e di una personalità invidiabile. Qualche inciampo qui e là c’è e lo spettro del suddetto e inflazionato filone ogni tanto si è palesato sulla nostra spalla, ma si tratta perlopiù di momenti isolati e pressoché inevitabili considerando la radice comune.
Speriamo che a ‘sto giro non subentrino altre menate ad impedire alla band di promuovere adeguatamente quest’album in sede live.

TRACKLIST

  1. The Nothing
  2. It's Insane
  3. Kintsugi
  4. Animus
  5. The Thief And The Moon
  6. Midnight Haze
  7. Tonight
  8. Never Say Never
  9. We'll Be Free
  10. A Ritual Of Fire
  11. Horror & Thunder
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