MOONLIGHT HAZE – Lunaris

Pubblicato il 30/06/2020 da
voto
7.5
  • Band: MOONLIGHT HAZE
  • Durata: 00:51:45
  • Disponibile dal: 12/06/2020
  • Etichetta:
  • Scarlet Records
  • Distributore: Audioglobe

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Un esordio più che fortunato, quel “De Rerum Natura” risalente ad appena un anno fa, opera prima dell’interessante progetto che porta il nome dei Moonlight Haze, composto da cinque musicisti italiani già relativamente noti all’interno della scena: da Chiara Tricarico alla voce, passando per Alessandro Jacobi e Giulio Capone a curare la sezione ritmica e le tastiere, fino ad arrivare ai due chitarristi Marco Falanga e Alberto Melinato. Ciò che ha reso accattivante il suddetto album è senza dubbio il connubio tra gli stilemi tipici del power metal sinfonico e svariate trovate compositive di provenienza mista, come ad esempio l’elettronica o la musica etnica; il tutto enfatizzato da un tema a metà tra la natura e le derive tecnologiche sempre più presenti nella società odierna.
Nel caso del nuovissimo “Lunaris” la deriva generale cambia solo in misura molto lieve, anche se sin dalle iniziali “Till The End” e “The Rabbit Of The Moon” si può percepire un maggiore livello di maturità e spontaneità dei singoli elementi, che convergono puntualmente in ritornelli assimilabili e che saremo molto lieti di poter presto ascoltare dal vivo, così da poter verificare la reazione da parte del pubblico. In particolar modo, il cantato di Chiara Tricarico assume colorazioni squisitamente variabili, e questo si può percepire nel differente approccio applicato nei due brani in questione: più aggressivo nel primo, ma ben più dolce e soave nel secondo. La titletrack svolge egregiamente il proprio compito anche grazie ai sottili rimandi folk che può mettere in mostra, mentre la seguente semi-ballad “Under Your Spell” ci propone una buona valorizzazione della chitarra acustica, che non basta comunque ad elevare un brano a parer nostro solo poco più che discreto.
La sorpresa arriva con “Enigma”, dotata di una potenza impetuosa e avvolgente, in cui spiccano melodie che vanno dal classico all’orientale senza mai far sentire l’ascoltatore spaesato, quanto piuttosto colpito e fomentato; il tutto rigorosamente cantato in italiano, anche se a fine scaletta è possibile trovare la versione in lingua inglese, sicuramente molto gradita dagli ascoltatori internazionali. Questo alto livello viene mantenuto nella seguente “Wish Upon A Scar”, che non sfigurerebbe all’interno di uno dei migliori album dei maestri finlandesi Nightwish, e nella lunga “The Dangerous Art Of Overthinking”; anzi, quest’ultima rappresenta probabilmente il picco più elevato del pacchetto, grazie alla sua natura mista e colma di soluzioni prese con foga da filoni più estremi, come ben riconoscibile dalla devastante sezione ritmica e dagli inserti in growl al femminile.
Power metal alla massima potenza per “Without You”, che ad un titolo apparentemente triste e derivativo abbina per l’appunto una grinta battagliera invidiabile, al contrario dell’unica vera ballad “Of Birth And Death”, in cui a spiccare è chiaramente il violino di Fabio Lethien Polo, qui in veste di ospite. Il tutto prima della conclusiva “Nameless City”, la cui lunga durata fa sfoggio di un’atmosfera a metà tra il fantastico e il sognante, anche se il sound possente favorisce quel retrogusto malinconico che di certo non guasta al momento di chiudere le danze.
Come detto nelle prime righe di questa recensione, si tratta senza dubbio di un degno seguito dell’esordio “De Rerum Natura”; forse un po’ meno coraggioso per quanto riguarda il songwriting, qui a parer nostro più diretto e quadrato nelle sue connotazioni stilistiche, ma, come nel caso di altri lavori recenti, siamo sicuri si tratti di una scelta voluta e calcolata, anche perché non bisogna dimenticarsi del pochissimo tempo intercorso tra le due uscite, che chiaramente ha reso necessario un pizzico di variazione. Se apprezzate l’idea di danzare alla luce del pallido plenilunio seguendo l’interpretazione vocale di una Chiara Tricarico al proprio apice esecutivo, date un ascolto a “Lunaris” consci che i Moonlight Haze avranno sicuramente molto da dire nel prossimo futuro.

TRACKLIST

  1. Till The End
  2. The Rabbit Of The Moon
  3. Lunaris
  4. Under Your Spell
  5. Enigma
  6. Wish Upon A Scar
  7. The Dangerous Art Of Overthinking
  8. Without You
  9. Of Birth And Death
  10. Nameless City
  11. Enigma (English Version)
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