6.5
- Band: MORGUE
- Durata: 00:13:32
- Disponibile dal: /10/2004
- Etichetta:
- Basement Apes Industries
- Distributore: The Spew Records
La scena brutal-post-core francese si è dimostrata già nel recente passato molto interessante, spaziando fra i brutalismi decerebrati degli Zubrowska ai complicati ragionamenti musicali degli originalissimi Comity. Ora, tocca ai Morgue fornire il loro contributo… anzi, RI-fornire, per la precisione! Già, in quanto, nata nel 1997, la band transalpina è una vecchia conoscenza del panorama grind/gore mondiale: con nel carniere (è proprio il caso di dirlo!) un mini-CD (“Bonecrunch” – 2001), due full-length (“Artgore” – 2001 e “The Process To Define The Shape Of Self-Loathing” – 2002) e corposi tour europei e statunitensi, il terzetto francese è sopravvissuto a svariate vicissitudini e adesso, in attesa del prossimo album completo, mette a disposizione un mini-CD d’antipasto alquanto piacevole: i quattro brani, purtroppo, sono gli ultimi registrati con il vocalist Max Lobier dietro il microfono; attualmente, infatti, i Morgue sono alla ricerca di un sostituto, il quale avrà il difficile compito di non far rimpiangere Max, un vero animale! Il disco presenta due brani inediti, “Process” e “5 Days To Pandemonium”, ben mostranti la maturità compositiva del gruppo, ormai non più incline a proporre solo gore, ma abile nel miscelare brutal, post-core e grind; cambi di tempo come se diluviasse, riff possenti e ritmiche sincopate, il tutto sostenuto dalle urla dilanianti di Lobier; due tracce di difficile digestione, sicuramente, ma ben composte e convincenti. La seconda metà di “Barbed Wire Cranium” è affidata a due cover: “Understand” è un pezzo dei noisers Unsane, qui trasposta piuttosto fedelmente, ma con suoni ancora più claustrofobici dell’originale; “May The Wounds Bleed Forever” è invece tratta dal repertorio degli americani Embalmer e serve a mettere in mostra tutta la tecnica dei Morgue, oltre che il growl cavernoso del cantante. Un bell’anticipo di quello che potranno fare i tre ragazzi d’Oltralpe, semplicemente questo è il dischetto in questione. Speriamo soltanto che il futuro, nuovo elemento sia all’altezza della situazione…