7.5
- Band: MORGUE BREATH
- Durata: 00:26:15
- Disponibile dal: 20/11/2024
- Etichetta:
- Behind The Mountain
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Spietato affresco del mondo contemporanea e del nuovo Medioevo che stiamo vivendo, “Plaga sin rostro” è al contempo una sorta di invocazione, di incitamento a fare tabula rasa con un gesto estremo, con una tracklist che fa di tutto per fare emergere un senso di esasperazione che sfocia inevitabilmente in un bieco nichilismo e in un desiderio di distacco da tutto.
A due anni dall’altrettanto efficace debut album “Expectoraciones exequiales desde las profundidades fantamiasmáticas”, i Morgue Breath tornano insomma in grande stile, con un album che incarna lo spirito più autentico del grindcore, dimostrando quanto questo genere possa avere sempre la sua grande rilevanza se interpretato con la giusta esperienza e dedizione. La band californiana è ormai una certezza nella scena underground e questa nuova prova sulla lunga distanza è senz’altro il suo capitolo discografico più riuscito e completo, già a partire da produzione sì grezza, ma che questa volta non soffoca mai la chiarezza dei brani.
Il suono dell’album è ruvido, come da tradizione, ma senza mai scadere nel caos fine a sé stesso. Si fa sentire in quest’occasione una precisa volontà di bilanciare l’aggressività dei blast-beat e l’impatto complessivo con una registrazione che, pur chiaramente senza fronzoli, lasci emergere tutti gli elementi del mix. Il risultato è una resa sonora dalla spiccata urgenza, che cattura fin dal primo momento e invita a un’immersione totale nel truce mondo sonoro dei Morgue Breath.
Dal canto suo, anche il cosiddetto songwriting dimostra ancora più lucidità: si sente l’impegno nella costruzione dei comunque brevissimi pezzi e nel confezionamento di una tracklist certo lunga come da tradizione, ma non troppo dispersiva.
Siamo dalle parti di quel grindcore essenziale nelle strutture e nelle durate complessive, ma decisamente metallico, quindi concreto e lucido nei cambi di tempo, oltre che particolarmente ‘riffato’. All’interno di ogni traccia si sentono insomma riff, un groove e temi che restano in testa, seguendo la scuola di maestri come gli Excruciating Terror, filtrata attraverso l’esperienza di band leggermente più recenti come Machetazo, Looking For An Answer o Death Toll 80K. I Morgue Breath riescono a riprendere questa tradizione e a portarla su un piano nuovamente efficace, senza brillare a livello di evoluzioni tecniche, ma lavorando bene sui riff e sulle dinamiche, pur nel loro insistere, giustamente, su una dimensione di radicalismo sonoro da cui è difficile non sentirsi stritolati.
“Plaga sin rostro” si rivela quindi un lavoro riuscito proprio perché fa subito emergere un corretto bilanciamento tra le varie componenti del suono, evitando che sia sempre e solo la furia cieca o la velocità più sostenuta a prevalere. Un disco che che non solo consolida la posizione del gruppo di Los Angeles nella scena underground, ma che li eleva a esempio di come un certo stile possa continuare a conquistare con tutti gli elementi al posto giusto.