7.5
- Band: MORGUE
- Durata: 00:33:05
- Disponibile dal: 24/05/2024
- Etichetta:
- Godz ov War
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Purtroppo un nome come Morgue non aiuta a spiccare. Ci saranno decine di formazioni con questo moniker e, partendo con questa sorta di handicap in un panorama ormai affollatissimo di band e pubblicazioni, si rischia sempre di non attirare la giusta attenzione, anche a fronte di musica di qualità.
Inoltre, la carriera del gruppo francese ha sinora avuto un percorso decisamente atipico, con esordi risalenti ai tardi anni Novanta e ai primi Duemila maggiormente votati a un death-grind figlio del periodo e relativamente dozzinale; poi, oltre un decennio di silenzio totale tra il 2004 e il 2016 e, infine, un’ultima parte di carriera in cui il gruppo ha sfornato – sempre in sordina – ben tre album, tra cui appunto questo nuovo “Close to Complete Darkness”. Con le ultime opere, il suono si è quindi spostato su un death metal più riflessivo e atmosferico, anche se sempre molto minaccioso nel mood e severo nelle ritmiche.
Le influenze di “Close…” sono chiare e ben integrate: dai Morbid Angel di metà carriera, con le loro atmosfere cupe e solenni, ai connazionali Arkhon Infaustus – maestri nell’elaborazione di arie marziali in chiave death metal – fino a certe sfumature degli Anaal Nathrakh, i Morgue riescono a creare un suono torvo e sinistro, ma anche avvolgente e melodico quando necessario. La produzione ruvida e fredda accentua ulteriormente il carattere ostile della proposta, conferendogli un’aura di inesorabilità.
Una delle caratteristiche più interessanti dell’album è un certo intramontabile legame con la vecchia scuola, qui sottile, ma comunque percepibile nell’approccio essenziale e diretto alle strutture dei brani. Nonostante le influenze possano suggerire composizioni elaborate e di lunga durata, i pezzi del duo transalpino si mantengono concisi, con una durata media di tre o quattro minuti. Brani dunque agili, che non diventano pretenziosi o estenuanti. Vi è un buon gusto alla base del songwriting, con i riff che si impongono all’attenzione dell’ascoltatore con sufficiente chiarezza e con pennellate di melodia ben dosate, che talvolta conducono a passaggi di crepuscolare abbandono, da cui appunto emerge la vaga vena riflessiva oggi in dote alla band.
“Close to Complete Darkness” non è dunque un disco di dissonant death metal di quelli tanto in voga oggigiorno, né un tributo alla tradizione con i soliti triti riferimenti. I ‘nuovi’ Morgue hanno intrapreso una loro strada, evidenziando influenze marcate, ma rimanendo a loro modo piuttosto freschi nel miscelare quel classico vigore death metal e le profondità arcane tipiche del genere con un vago sentore sintetico e industriale.
Viene tutto spiegato nella traccia di apertura, “Upon the Altar”, dove questa sorta di anima avanguardistica viene messa subito in assoluto rilievo, con il lavoro delle chitarre che sembra scivolare lungo ondulati pendii digradanti e incorporare sempre più suggestioni disumanizzate e dolenti nel proprio cammino.
Nonostante il nome poco distintivo e una carriera discontinua, i Morgue dimostrano dunque una notevole capacità di evolversi e creare musica interessante. Questo “Close…” rappresenta una tappa importante nel loro percorso, evidenziando la loro abilità nel combinare atmosfere stranianti e ritmiche implacabili con una sensibilità melodica e una struttura compositiva ben calibrate. Un ascolto che in sintesi si rivela una piacevole scoperta e che sottolinea il valore della band in una scena death metal contemporanea che speriamo possa presto accorgersi della loro presenza.