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- Band: MORTICIAN
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
Will Rahmer e Roger Beaujard, due nomi da amare o da odiare. Non ci sono mezze misure per i Mortician, la loro musica è un trattore con i cingoli da carro armato con una marmitta fracassata a colpi di badile (sempre se su un trattore/carro armato ci si può montare una marmitta!). “Domain of Death” è l’ennesimo capolavoro Brutal Death Metal di questo combo Newyorkese ormai simbolo di una generazione demenziale e video “Troma” dipendente. Un lavoro maturo e devastante, le produzioni dei vari cd è sempre cresciuta, sempre alla ricerca di sonorità sempre più strabordanti e geniali. Nelle diciassette tracce di “Demain of Death” c’è tutto quello che l’umanità vuole trafugare in se stessa, tutta da demenzialità e l’irrequietezza che non tutti vivono liberamente, la paura di non poter apparire a tutti i costi belli ed interessanti. I Mortician sono così, prendere o lasciare, vivere o morire. Qui non si parla solo di musica, ma di un’attitudine alla vita senza preconcetti, guardare e scoprire, odiare ed amare. Si inizia con “Blood of Evil” che parte con una intro orrorifica e sanguinosa, ed ecco che il basso macigno entra in scena, suoni di chitarra ultracompressi, batteria elettronica serrata ed inumana all’eccesso, il tutto condito da una voce sorprendentemente gutturale (secondo me canta sotterrato sotto terra). Devo dire che i campionamenti sono sempre ben curati ed azzeccatissimi, questa volta si è andato a scavare anche nel cinema di Dario Argento, fino al cult di tutti i tempi “L’armata delle tenebre”, molto godibili. All’interno del lavoro ci sono due cover, Pulsating Protoplasma dei Pungent Stench, e Extra Uterine Pregnancy dei Disastrous Murmur, completamente scarnificate e rese irriconoscibili. L’insieme delle tracce risulta compatta, non ci sono pecche di esecuzione e cali di tensione, ci sono riff tiratissimi alternati a riff catramosi e lancinanti, e ci sono delle sperimentazioni sonore soprattutto in “Telepathic Terror” e “Mutilation of the Human Race”, dove ci sono elementi dissonanti e strutture minimali. Il titolo più divertente risulta “Dr. Gore”, una sorta di trattato macabro sulle bizarre creazioni di questo simpatico personaggio. I testi come al solito risultano uno sberleffo per chi crede che l’orrorifico debba essere necessariamente legato alla musica estrema. Altra nota gradevole è la copertina, sempre curata dal maestro Wes Benscoter, un disco completo, trentasette minuti di puro divertimento sonoro. Non chiudete gli occhi, guardatevi intorno, e scoprite quello che hanno da dirvi i Mortician, buon ascolto!