7.0
- Band: HYPERDONTIA , MORTIFERUM
- Durata: 00:13:08
- Disponibile dal: 07/12/2020
- Etichetta:
- Me Saco Un Ojo Records
Spotify:
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Pensato in origine per essere pubblicato in concomitanza con l’inizio di un tour europeo poi annullato causa Covid, questo split EP con protagonisti Mortiferum e Hyperdontia vede comunque la luce in questo maledetto 2020, forse con l’obiettivo di rendere l’annullamento del suddetto tour e quella del mitico Kill-Town Death Fest di Copenhagen un filo meno amari. Il lavoro esce in formato vinile 7”, di conseguenza non si può andare oltre ad una manciata di minuti per lato. I Mortiferum occupano la loro metà con “Abhorrent Genesis”, pezzo che si muove nello stile che i loro fan stanno ormai imparando a conoscere. Il debut album “Disgorged From Psychotic Depths” ce li ha presentati con una validissima alternativa ai sempre più lanciati Spectral Voice, veri maestri del panorama death-doom anni Duemila, e la nuova composizione non ci fa cambiare idea su di loro: nel suo peregrinare sospeso tra registri irruenti e altri più lenti e inquieti, il brano sembra volere riflettere come uno specchio gli ambienti cupi e uggiosi di quel Pacific Northwest d cui provengono i ragazzi. Una grande attenzione per riff e cambi di tempo li pone su un livello superiore a vari pseudo-fenomeni ‘caverncore’ tutto riverberi e poca sostanza.
Altra realtà concreta sono senza dubbio gli Hyperdontia, il progetto turco-danese guidato dal chitarrista Mustafa Gürcalioğlu e dal chitarrista/cantante Mathias Friborg (Taphos). “Punctured Soul” è stato incluso nel vinile flexi allegato a un recente numero dello statunitense Decibel Magazine e viene ora ripresentato qui per tutti coloro che non hanno avuto modo di acquistare la rivista. Ben più serrati dei Mortiferum, tuttavia sempre attenti a impatto e dinamiche, gli Hyperdontia confermano qui la loro sempre più consolidata cifra stilistica, affidandosi a un death metal di matrice anni Novanta che nelle sue esplorazioni sonore mai troppo scontate deve qualcosa sia a certi classici americani (Monstrosity), sia ad alcune vecchie glorie della scena finlandese (Adramelech). Rapidi cambi di tempo, un robusto groove e delle apprezzabili intuizioni melodiche sono tra gli ingredienti di questa nuova e ottima tappa di una carriera sempre più vitale.
Un duello che dunque finisce per il momento in parità, in attesa che le due formazioni possano misurarsi l’una contro l’altra anche sulle assi di un palco.