6.5
- Band: MORTIIS
- Durata: 00:47:33
- Disponibile dal: 28/10/2004
- Etichetta:
- Earache
- Distributore: Self
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Inaugurato con il precedente album “The Smell Of Rain”, il nuovo corso di Mortiis si consolida con il nuovo “The Grudge”, lavoro che segna il definitivo distacco del nostro dalle ambientazioni medievaleggianti che lo avevano reso noto agli amanti dell’ambient più descrittivo e vede il passaggio ad un uso quasi tradizionale della forma canzone. Mortiis, abbandonata l’anemia compositiva di dischi come “The Stargate”, protende, dunque, ulteriormente il proprio inquietante naso verso territori rock industrialeggianti, componendo brani che paiono affini, se non altro per approccio, a certi Skinny Puppy meno oscuri e si contaminano di sonorità marziali che ricordano da vicino i Ministry. Qualitativamente siamo su livelli di meritata sufficienza, ma all’arsenale del folletto norvegese sembrano mancare munizioni a sufficienza per colpire davvero a fondo; manca un ritornello vincente che si sollevi dal groviglio di synth che ricopre ogni traccia, manca, e di questo si sente non poco il bisogno, un approccio vocale diversificato, una volontà melodica nella stesura delle vocals che, per quanto concerne “The Grudge”, rimangono assolutamente inconsistenti e brutalmente soffocate da una produzione che favorisce l’emergere di percussioni e campioni. Se “The Smell Of Rain”, a fronte di un paio di episodi davvero poco riusciti, si fregiava di altrettanti brani di ottima fattura come la deliziosa “Parasite God”, “The Grudge” si mantiene su standard compositivi discreti ma fatica a regalare sussulti, rivelandosi un disco per certi versi interessante, che mette in mostra la buona dimestichezza di Mortiis con arrangiamenti propriamente rock, ma che risente ancora di qualche incertezza di troppo.