
7.0
- Band: MORTUAL
- Durata: 00:21:13
- Disponibile dal: 30/12/2023
- Etichetta:
- Nuclear Winter Records
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Si intitola “Evil Incarnation” l’ennesimo EP dei Mortual, formazione originaria del Costa Rica che sta seguendo attentamente una politica dei piccoli passi in questo suo principio di carriera. Nonostante il gruppo si sia ufficialmente fondato nel 2016, il traguardo del full-length non è infatti ancora stato raggiunto dai ragazzi di San José, i quali sinora hanno preferito dedicarsi esclusivamente a mini e split CD.
Da sempre alfieri di un death metal viscerale, talvolta improntato su un forte taglio ottantiano, i Mortual trovano qui l’ispirazione per un’uscita di rara intensità formale e concettuale, sviluppando un breve percorso di sei tracce che riesce a bilanciare agevolmente la cupezza intrinseca nell’elemento death metal con quel retaggio thrash appunto ancora presente nelle opere degli anni Ottanta dei maestri a cui i ragazzi si ispirano. Il loro approccio alla musica appare intriso di una passione genuina per il genere, senza – ovviamente! – compromessi o concessioni a tendenze moderne, ma, al contempo, anche privo di palesi accenni a correnti old school oggi particolarmente in voga nel circuito underground.
Chi è alla ricerca di autenticità nel mondo del metal estremo, troverà all’interno di “Evil Incarnation” un suono brusco e sferzante, con il quale i Mortual raramente vanno alla ricerca della profondità o di atmosfere solenni, prediligendo invece uno sviluppo pungente, con quella componente primitiva che si riflette chiaramente nei riff serrati, nelle ispirate accelerazioni ritmiche e nei cosiddetti stop’n’go, che – soprattutto in brani come “Dimensional Chaos” e “Master of Possession” – richiamano l’aggressività di Incubus, Sadistic Intent e Massacra, con pure un paio di richiami ai Deicide del disco omonimo in certi midtempo.
Ciò che rende il repertorio del quartetto invitante è soprattutto la sua abilità nell’incanalare la potenza sonora in composizioni ben strutturate, mai tecnicamente complesse, tuttavia attente alle dinamiche, tanto che di rado i pezzi sembrano snodarsi attraverso i medesimi canovacci.
Una musica che conosce le sue radici, quella dei Mortual, e che le rivisita con brio e competenza, dove l’intervento esibito da ognuno di questi musicisti si rivela sicuro e decisivo. La somma di mestiere ed euforia giovanile partorisce insomma un EP dal suono caldo, spontaneo, che sembra finire sul più bello, lasciando la voglia di approfondire la conoscenza di questa emergente realtà. Per chi ha molto apprezzato l’esordio dei ‘nostri’ Thulsa Doom – tanto per evitare di menzionare nuovamente i soliti classici – un ascolto quasi obbligato.