7.5
- Band: MOTHERBASS
- Durata: 00:22:26
- Disponibile dal: 06/06/2019
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Il legame tra la scena grunge degli anni Novanta e l’hard rock sanguigno degli anni Settanta è forte e ampiamente assodato. Questa volta tocca agli olandesi Motherbass darne prova ulteriore, grazie ad un EP di sei brani che unisce la tradizione di formazioni come Led Zeppelin a quella di grandi esponenti del grunge come Soundgarden e Stone Temple Pilots. La formazione debutta nel 2018 e si presenta oggi con una manciata di canzoni che omaggiano la musica ma anche il cinema, da Predator alle pellicole sui vampiri. Musicalmente l’approccio del quartetto è diretto, melodico, con il giusto equilibrio tra l’energia elettrica delle chitarre ed un’attenzione per le melodie che non sfigurerebbe in un prodotto destinato al grande pubblico. Anche la scrittura si dimostra valida e attraversa generi e stili differenti: così “Predator” punta tutto sulle chitarre e sulle linee di basso molto curate; la titletrack vira su atmosfere più cupe e sabbathiane; mentre “Birdsong” e “Frozen Eyes” si spostano su ritmi più contenuti, dando spazio anche alle chitarre acustiche e al calore delle rock ballad. A chiudere la carrellata troviamo quindi “Vampires” che, fedele alle tematiche horror del titolo, gioca tutto su un’atmosfera sinistra e minacciosa, prima di lasciare spazio a “Troubled Man”, che riporta sugli scudi il groove e la pesantezza di basso e chitarra. Positiva anche la prova del cantante Daan Dekker, dotato di un timbro caldo e di buone capacità interpretative. Il risultato finale, dunque, è un EP professionale, già maturo e pronto a porre le basi per qualcosa di più che, ci auguriamo, arriverà con il prossimo full-length.