MOTIONLESS IN WHITE – Graveyard Shift

Pubblicato il 12/05/2017 da
voto
7.0
  • Band: MOTIONLESS IN WHITE
  • Durata: 00.42.11
  • Disponibile dal: 05/05/2017
  • Etichetta:
  • Roadrunner Records
  • Distributore: Warner Bros

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Chris Cerulli ha passato una carriera nella lotta tra il costruire un’identità per i suoi Motionless In White e il rendere omaggio alle sue influenze musicali. Lo mettiamo subito in chiaro, in “Graveyard Shift” la battaglia non si placa. Il quarto album in studio di una delle realtà più i vista dell’active rock segna il passaggio definitivo dal metalcore da classifica al goth rock che ha sempre imperversato nell’estetica della Skeleton Crew: i risultati sono senza ombra di dubbio grandiosi, in una raccolta dai toni orrorifici che ricorda da vicino Manson, Nine Inch Nails, Orgy assieme ai soliti Slipknot (in maniera minore). L’atmosfera horror è resa soprattutto dai sintetizzatori, che prendono il sopravvento e i riflettori, spessi elettrici e rumorosi, carichi come nei migliori Deadsy e sullo stesso piano di chitarra basso e batteria. C’è ancora del metalcore ma resta confinato in “570” e “Soft”, il resto dell’album amplifica il lato più goth di “Infamous” con ogni traccia a portar qualcosa di diverso sul tavolo, che siano gli anthem di “Untouchables”, l’emo di “Eternally Yours”, il caos zarro ed elettronico di “Not My Type…” o il nu metal di “Necessary Evil” (con la partecipazione straordinaria del guru Jonathan Davis). Come potrete capire il problema del disco sta nell’essere strettamente sul confine dell’effetto compilation, anche se legato e trainato in una sola direzione da una mente ispirata come quella di Cerulli. Alcuni elementi sono estremamente soggettivi, in primis la distanza temporale con certi riferimenti artistici, che può giustificare o meno il tributo. C’è poi la somiglianza stilistica vera e propria, altro punto cruciale e sensibile. Si aggiunge un problema intrinseco dei Motionless In White, ovvero la lunghissima lista di collaboratori esterni che toglie alla formazione le proprietà autoriali. Una volta stabilito il valore oggettivo dell’album dunque, che per chi scrive è elevato, si vanno a sottrarre dei punti per le seguenti caratteristiche. Quel che certo è che i Motionless In White sono una forza in crescita verticale nel panorama mainstream attuale, e siamo sicuri che “Graveyard Shift” farà da propellente verso i vertici della scena.

TRACKLIST

  1. Rats
  2. Queen For Queen
  3. Necessary Evil (feat. Jonathan Davis)
  4. Soft
  5. Untouchable
  6. Not My Type: Dead As Fuck 2
  7. The Ladder
  8. Voices
  9. Loud (Fuck It)
  10. 570
  11. Hourglass
  12. Eternally Yours
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