6.5
- Band: MOTIONLESS IN WHITE
- Durata: 00.55.53
- Disponibile dal: 16/09/2014
- Etichetta:
- Fearless Records
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Una delle formazioni più rampanti degli ultimi anni negli States sono i Motionless In White di Chris Motionless, arrivati recentemente al terzo album in studio. Questo “Reincarnate” è caratterizzato da un sound multiforme: bastano le prime tre tracce per passare dal goth à la Marilyn Manson al metalcore con influenze Orgy al black di “Puppets 3” featuring Dani Filth (che rimarrà comunque esperimento isolato). Ad ascolto terminato si scopre che il posizionamento delle prime tre canzoni risulta chiaramente infelice e che la matrice di fondo esiste: si tratta un metalcore infestato dalle tastiere e segnato da una produzione pesantissima, che colpisce le chitarre e le distorce fino a renderle simili ai sintetizzatori della dubstep… con una spruzzata di Motley Crue su tutto. Le varie anime si mischiano e si fondono frequentemente nello svolgimento, riprendendo a volte anche le dinamiche proprie della dance, in un miscuglio che notoriamente risulterà facilmente digeribile ai più giovani e verrà scartato a priori dalle orecchie che si considerano esperte. Nulla che non si sia già sentito però, considerando che gi 18 Visions del self-titled, produzione a parte, facevano lo stesso nel lontano 2006. La cosa che darà più fastidio a molti però viene a galla leggendo i credits: se il precedente “Infamous” è stato scritto in gran parte dal produttore Jason Suecof questa volta ad affiancare Chris “Motionless” Cerulli ci sono Mick Kenney (proprio lui, la metà degli Anaal Nathrakh!) e Tim Skhold (famoso per aver affiancato per anni il Reverendo). Queste firme spiegano le assonanze incontrate sulla tracklist ma affinano lo spessore della band in senso proprio del termine… almeno apprezziamo l’onestà nel far sì che i due autori non restino ‘ghost writers’! Se chiudiamo entrambi gli occhi “Reincarnate” è un lavoro discreto, di sicuro il più apprezzabile nella discografia dei Motionless in White, che rivitalizza lo stagnante mondo rock industrial in una maniera che molti potrebbero definire poco onesta. Se a voi sta bene…