7.5
- Band: MOTLEY CRUE
- Durata: 00:58:22
- Disponibile dal: 11/11/2011
- Etichetta:
- Eleven Seven Music
- Distributore: EMI
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“‘Smokin’ In The Boys’ Room’ insieme a Home Sweet Home’ ha finito per salvarci il culo con quel cazzo di album che è ‘Theatre Of Pain'”
21 maggio 1985. Le parole di Vince Neil appaiono ingenerose, ma tuttavia comprensibili nei confronti di un album inciso in un momento particolarmente delicato nella vita della band. Innanzitutto per il famigerato incidente automobilistico causato da Vince Neil ubriaco fradicio che e’ costato la vita di Razzle, il giovane batterista degli Hanoi Rocks. Pagata la cauzione e scontata una breve pena carceraria, il biondo frontman è tornato in libertà per completare il lavoro. Ma lo stato psicofisico dei componenti rasenta lo zero assoluto, in particolare per Nikki Sixx, nel pieno della sua dipendenza dall’eroina. Nonostante tutte queste avversità e qualche incertezza nel songwriting, il prodotto finale risulta complessivamente di buona fattura. Guidati anche in questa occasione in cabina di regia dal fidato Tom Werman, il sound abbandona le asprezze caratteristiche di “Shout At The Devil”, per intingersi in scintillanti cromature hard’n’heavy che ben volentieri strizzano l’occhio ad un sound più melodico, spesso cesellate da un forte retrogusto ‘bluesy’. Anche il look, basato su acconciature estremamente cotonate, chili di fondo tinta, rossetto rosa shocking ed abiti di scena oltremodo kitsch, fanno apparire i ragazzi più come delle drag queen, che delle stelle del rock. Poco importa, perché un brano d’apertura come “City Boy Blues” vale da solo il prezzo del biglietto. La composizione avvolta da un mood squisitamente malinconico – generato da un semplice, ma efficace tappeto di hammond -, si evolve in un blues esplosivo, ricco di melodie vocali impreziosite da un guitar solo pregno di pathos. “Smoking In The Boys Room” e’ un divertente rhythm and blues dei Brownsville Station (gia eseguito dai Rockandy, la prima band di Vince Neil), dal quale e’ stato anche tratto un divertente video clip. Il suo punto di forza risiede nel ritornello catchy che non fatica a far breccia nella testa degli ascoltatori. Degno di nota anche il breve e divertente solo di armonica di uno scatenato Neil. “Louder Than Hell” invece, viene ripescata dalle sessions di “SATD”, originariamente intitolata “Hotter Than Hell”. Trattasi di un roccioso mid tempo arroccato sul riffing aggressivo di Mars, funzionale nel far esplodere l’ugola del platinato cantante, qui in splendida forma. La festa prosegue con “Keep Your Eyes On The Money”, divertente party song dal piglio easy, purtroppo stemperata dal ritornello oltremodo ridondante. “Home Sweet Home” inaugura una serie di power ballad, che negli anni faranno la fortuna della band californiana, accattivandosi anche le simpatie del pubblico meno avvezzo alle sonorità heavy. Impreziosita da un vincente fraseggio di tastiere e da melodie vocali romantiche, “Home” diventerà una delle ballate più celebri del rock. “Tonight (We Need A Lover” e’ semplicemente uno dei massimi capolavori partorito dalla mente fertile di Sixx. In quest’occasione la band torna a schiacciare il piede sull’acceleratore, regalandoci un gioiello di hard’n’heavy deluxe, sul quale vengono incastonate armonie vocali ammalianti ed uno splendido stacco di tastiere che donano maggior profondità al pezzo. “Use It Or Lose It” pur assestandosi su velocità elevate, viene penalizzata da una trama sonora scontata e da un chorus elementare, evidenziando una certa pochezza di idee. Fortunatamente con “Save Our Souls” la scrittura torna a lambire livelli qualitativi decisamente alti. Inserita nella colonna sonora del film ‘Demoni’ di Dario Argento, “SOS” assume la forma di un racconto epico e decadente, illustrato dal pregevole riff portante, narrato con fare declamatorio da Neil. “Raise Your Hands To Rock” stempera la tensione accumulata, muovendosi su coordinate più rilassate, ma ben lontane dall’eccellenza. La conclusiva “Fight For Your Rights” lascia intravedere una certa stanchezza compositiva, ma questi quattro scapestrati proseguono fieramente la via dell’eccesso, non curandosi che tutto cio’ potrebbe risultare fatale ad uno di loro. Siamo nel pieno dei party orgiastici, le ragazze arrivano a tonnellate, dunque, perché non dedicare il prossimo album a loro?
N.B.: la ristampa edita nel 2011 comprende sei bonus tracks, tra le quali segnaliamo la demo di “Home Sweet Home”, contenente un fraseggio di tastiere differente dalla versione definitiva e “Smokin’ In The Boys’ Room” priva della celebre svisata di armonica, incisa con un missaggio alternativo delle chitarre.