voto
8.0
8.0
- Band: MURDER THERAPY
- Durata: 00:32:16
- Disponibile dal: 15/09/2009
- Etichetta:
- Deity Down Records
- Distributore: Andromeda
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Da oggi non servirà più sconfinare per trovare gloria nel death metal. I bolognesi Murder Therapy irrompono arrogantemente sul mercato con “Simmetry Of Delirium”, un album scritto bene, suonato meglio e registrato in maniera impeccabile. La produzione infatti è a cura di Stefano Morabito (16th Cellar studio di Roma già noti per gli Hour Of Penance e i Fleshgod Apocalypse) che si è superato per conferire ai Murder Therapy un suono letale, vigoroso, potente e a tratti malato. Mezz’ora o poco più, questa la durata di “Simmetry Of Delirium”, un lavoro dove su una batteria a livelli mostruosi (18 anni appena per Marco “Samu” Bolognini) sono imperniate le due asce (D’Adamo e Worrell) che intricano dei riff ora veloci, ora dissonanti, conferendo alle tracce un vigore sempre nuovo e sempre trascinante. Ottima, a corollario di quanto detto, la voce di Riccardo Meschiari, eccezionale nell’alternare al growl uno scream che solo la più feroce delle torture può partorire. “The Scourge” irrompe subito come un macigno, a tutta velocità, e sul primo break vi si staccherà la testa sul giro pesante e pressante di chitarra. Questa canzone è pura brutalità, non avrebbe sfigurato su “Antithesis” degli Origin. Dopo l’incipit, a chiarire subito le intenzioni del disco, arriva “Extra-Ordinary Perfect Machine”, canzone efferata nella sua brutalità ma dove i Murder Therapy dimostrano subito di saper variare la loro proposta, rallentando a tratti e mostrando le grandi capacità dei due chitarristi. Interessante anche l’intermezzo strumentale “Equilibrium”, puro virtuosismo strumentale a tutti i livelli che cede il passo a “Two Shots In Colebrook”, composizione isterica dominata dalla velocità. Pause? Macché. “Hidden In Lies” esalta il cantato cedendo spazio alle contorsioni chitarristiche di “Asymmetry”, giusto il tempo di prendere fiato per godersi “Delirium”, canzone che è la summa dei Murder Therapy, e che inizia in maniera calma, come una discussione, salvo poi degenerare in una colluttazione violenta in attesa dell’omicidio. La furia iconoclasta del brano è dominata dalle chitarre taglienti, a tratti molto Immolation, e alla fine “Delirium” sfocerà in un attacco d’isteria nel finale. La sensazione, dopo mezz’ora d’ascolto, è quella della collera, del fanatismo. Il death metal dei Murder Therapy dimostra la sua superiorità nel voler ridefinire il paradigma del death italico. Assieme a pochi altri, di prepotenza, oggi ci sono anche loro.