MUTAGENIC HOST – The Diseased Machine

Pubblicato il 08/01/2025 da
voto
6.5
  • Band: MUTAGENIC HOST
  • Durata: 00:41:06
  • Disponibile dal: 03/01/2025
  • Etichetta:
  • Dry Cough
  • Gurgling Gore
  • Memento Mori

Spotify:

Apple Music:

A due anni di distanza da “The Genotoxic Demo”, i Mutagenic Host si rifanno avanti con “The Diseased Machine”, primo full-length che ne consolida il nome all’interno di quel vivaio di giovani formazioni britanniche intente a tenere alta la bandiera del death metal più concreto e ruspante.
Musicisti a cui non interessa rielaborare le trame del genere con il piglio occulto e fumoso di vicini di casa come Grave Miasma e Lvcifyre, optando invece per un taglio grasso, lineare e senza fronzoli che non può fare a meno di tradire un certo retaggio hardcore e thrash metal, il quale viene poi riversato in una serie di riff e soluzioni pensati per innescare una risposta fisica da parte dell’ascoltatore.
Licenziato da una piccola coalizione di label underground, composta da Memento Mori, Gurgling Gore e Dry Cough, il disco si fa quindi portavoce di una proposta all’apparenza semplice e scontata, ma che in realtà – per essere davvero efficace e non girare a vuoto su sé stessa – necessita giocoforza di un’appropriata comprensione delle dinamiche, di un senso del groove che non si limiti a percuotere ma a costruire, innervando i brani di quella tensione indispensabile per la massima resa dei breakdown e delle successive ripartenze.
Tutto ciò, per fortuna, la band di Londra sembra averlo colto e interiorizzato a dovere, dimostrandosi già superiore agli arrembanti ma ingenui Celestial Sanctuary e rendendosi protagonista di una tracklist in cui Obituary (specie quelli più asciutti e stradaioli di lavori come “World Demise” e “Back from the Dead”), primi Dying Fetus e All Out War fungono da principali numi tutelari della narrazione, il cui sviluppo, per quanto ignorante e pachidermico, svela presto una costruzione attenta e una verve che impedisce ai brani di incorrere nel tedio.
I Nostri non sono ovviamente dei geni del death metal, ma sanno come impilare i riff e conferire alla loro musica un incedere fluido e vitale, strappando un ghigno di approvazione fin dall’opener “Neurological Necrosis” e insistendo sulla medesima riga per i successivi quaranta minuti dell’album, colonna sonora pressoché perfetta per una giornata iniziata storta o per una sessione di allenamento in palestra.
Persino la componente sci-fi, evocata sia dall’artwork che dai sample disseminati qua e là, dimostra di non essere totalmente raffazzonata o ‘buttata lì’, colorando l’ascolto e riuscendo (a tratti) a conseguire una profondità curiosa in mezzo a tante bastonate, come dimostrato anche dal finale epico-cinematografico di “Rivers of Grief”, strumentale che suggella “The Diseased…” in un clima di decadenza post-apocalittica non troppo distante da quella dei Fear Factory degli anni Novanta.
Per chi ai blast-beat preferisce il mosh, o per coloro che non badano troppo alle distinzioni fra old-school e moderno nel vasto mondo del death metal, l’esperienza varrà probabilmente il tempo investito.

 

TRACKLIST

  1. Neurological Necrosis
  2. Genestealer
  3. The Twisted Helix
  4. Artificial Harvest of the Obscene
  5. Organometallic Assimilation
  6. DIRECTIVE:: [kill_on_sight]
  7. Incomprehensible Methods of Slaughter S.W.A.R.M. (Systematic War Against Restless Machines)
  8. Promethean Dusk
  9. Rivers of Grief
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.