6.0
- Band: MY DYING BRIDE
- Durata: 04:19:26
- Disponibile dal: 15/02/2010
- Etichetta:
- Peaceville
- Distributore: Halidon
Spotify:
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La struggente ed ipnotica melodia di Calvin Robertson. Il basso incalzante di Adrian ‘Ade’ Jackson. Il drumming ossessivo ed estatico di Rick Miah. Le tastiere sognanti di Martin Powell. Il riffing dolciastro e nostalgico di Andrew Craighan. La profonda catarsi della voce di Aaron Stainthorpe. Così inizia “The Angel And The Dark River”; così inizia “The Cry Of Mankind”, probabilmente il brano che più di ogni altro serve a descrivere senza parole il doom-gothic metal e che ne racchiude tutti i significati emotivi. Basterebbero i dodici minuti dell’opener di questo disco dei My Dying Bride per giustificarne l’acquisto, ma l’album capolavoro riconosciuto della band di Bradford va ben oltre, presentando altri cinque pezzi di caratura immensa e dalla portata realmente storica. Tant’è che, infatti, la Peaceville Records, etichetta da sempre casa delle produzioni della Sposa Morente, per festeggiare degnamente il ventesimo compleanno della formazione albionica, sceglie all’uopo proprio il terzo full-length dei Bride omaggiandolo di una ristampa speciale, comprendente anche il DVD “For Darkest Eyes”, già edito nel 2002. Non fosse per l’aspetto commemorativo di questa comunque corposa release, ci troveremmo di fronte ad un’operazione commerciale bella e buona, in quanto i due prodotti – il CD del 1995 ed il DVD del 2002 – non presentano grosse novità rispetto alle loro precedenti versioni. Ovviamente, per chi non ha ancora avuto il piacere di ascoltare un lavoro fondamentale per tutta la musica decadente degli ultimi quindici anni, oppure per chi non ha mai visto i MDB muoversi on stage, questa ristampa potrebbe perfettamente calzare a pennello, anche perchè soprattutto il DVD ripercorre piuttosto minuziosamente la parte di carriera – quella iniziale – dove si tasta con mano e si respira amaramente l’atmosfera marcia ed inquietante degli albori del gruppo, all’avanguardia su tutti i fronti. Per chi invece conosce a memoria ogni lamento agonizzante di Aaron e dei suoi compari, segnatevi pure l’uscita di questo regalo di compleanno ma consideratelo tranquillamente by-passabile. Da segnalare l’artwork bello ma riciclato e, fra le cose positive, delle brevi liner notes redatte dal chitarrista Andrew, unico superstite, assieme ad Aaron, della vecchia guardia della band. Tanti auguri alla Sposa, quindi!
NB.: il voto è chiaramente riferito alla ristampa; per una recensione più approfondita di “The Angel And The Dark River” seguite il link sotto.