7.0
- Band: MYRIAD LIGHTS
- Durata: 00:41:42
- Disponibile dal: 27/08/2016
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
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I Myriad Lights avevano debuttato nel 2012 con il disco “Mark Of Vengeance”: a distanza di quattro anni, segue un nuovo lavoro, intitolato “Kingdom Of Sand”. L’album si presenta piuttosto vario, con una tracklist non sempre particolarmente omogenea. L’avvio, infatti, sorvolando sulla breve intro strumentale, è affidato a due pezzi veloci, a cavallo tra power neoclassico e il power melodico tedesco (con influenze che spaziano dagli Helloween ad Avantasia), ovvero la title track e “Abyssal March” (peraltro, per il secondo, è stato anche realizzato un videoclip). A seguire, l’impressione è che la band tenti di cambiare quanto più possibile le proprie coordinate stilistiche: “The Deep”, ad esempio, parte con un arpeggio per poi indurire un po’ i suoni, accogliendo echi che sembrano rimandare a certo US power. Si ritrovano anche cavalcate maestose, come “The Grave Chant” o tracce raffinate e molto articolate quali la bellissima “Mirror”. Non mancano neppure pezzi di puro heavy classico quali “Deathbringer” ma c’è persino una ballata acustica che ci ha fatto un po’ pensare ai Jethro Tull come “The Waves”. Insomma, “Kingdom Of Sand” è un disco che a volte rischia di spiazzare un po’, perchè i Myriad Lights sembrano mettere insieme idee magari buone ma allo stesso tempo non sempre trovano la chiave giusta per far convivere il tutto fianco a fianco, per quanto vada riconosciuto loro un ottimo lavoro in fase di arrangiamenti e si noti un grande sforzo per dare una precisa impronta stilistica, nonostante questo fosse un compito non facile in tanta varietà. Ci pare opportuno comunque fare una menzione speciale per il cantante Andrea Di Stefano, che con le sue performance ci è sembrato molto preparato tecnicamente e dotato di una voce molto versatile. A conti fatti, “Kingdom Of Sand” è un disco niente male con diverse belle canzoni, ma al quale probabilmente manca ancora qualcosa per poter realmente emergere, anche alla luce delle osservazioni fatte sopra. Ad ogni modo, riteniamo che la band sia una bella realtà, con tante potenzialità magari non ancora pienamente espresse e possieda tutte le carte in regola per potersi ritagliare il suo spazio nel panorama underground metal.