7.0
- Band: MYSTIC CIRCLE
- Durata: 00:47:06
- Disponibile dal: 17/03/2023
- Etichetta:
- Fireflash Records
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Nuovo album per i Mystic Circle, band che sembra aver trovato una seconda giovinezza. “Ezrämon” è il nono album del duo fondatore Aaarrrgon e Graf Von Beelzebub. L’opener/title-track mostra subito un gruppo in salute, capace di produrre un lavoro professionale ad iniziare dalla produzione. Il loro black metal sinfonico ormai lo conosciamo e già in questa prima canzone il trademark non cambia: un riffing black-death supportato dalle immancabili tastiere, sorretto da una certa dose di teatralità; cliché standard, un tocco heavy metal per quanto riguarda il fascino della band verso gli assoli di chitarra, tanto mestiere e poca fantasia. Il livello dell’opener comunque è più che buono ed invita a continuare l’ascolto con un velo di ottimismo.
La successiva “From Hell” è forse il capitolo migliore: qui la band dimostra tutta l’esperienza maturata a partire dal 1992. Il ‘mestiere’ si sente tutto su questo brano, davvero molto catchy. Grandi melodie, ripartenze fatte nei punti dove andavano messe, momenti ‘classic’ con gli immancabili assoli di chitarra, una innata teatralità nelle vocals e riff a momenti quasi ruffiani. Tutto è così ‘perfetto’ che, come è sempre accaduto a questa band, la proposta musicale sembra quasi preconfezionata. Comunque, bisogna alla fine dar ragione ai Mystic Circle: stavolta la formula (molto simile a quella utilizzata più volte in passato) sembra funzionare davvero ed essere convincente.
“The Unholy Trinity” è quindi un tipico brano della band tedesca, con quel leggero tocco luciferino che pure ci deve essere quando si suona un determinato genere. Va bene, c’è uno stacco di tastiere un po’ rubato ai Cradle Of Filth seguito da un assolo di chitarra trascurabile, ma le ripartenze più cruente sono piacevoli all’ascolto. C’è poi “Scarecrow”, un altro capitolo fondamentale per questa release, dove riemerge un altro tratto caratteristico del duo teutonico, ovvero la maestosità di alcuni passaggi sinfonici e la loro musicalità. Il brano funziona a meraviglia e fa parte del bagaglio musicale dei Mistyc Circle; l’unica differenza rispetto al passato consiste nel fatto che sul nuovo “Erzdämon” le cose sembrano fatte in maniera leggermente migliore.
Quanto ad originalità, bisogna ancora lavorarci parecchio: ad esempio, “Asmodeus And The Temple Of God” sembra aver preso spunto da qualcosa dei Septic Flesh di “Sumerian Daemons” in versione black metal e (ovviamente) meno brillante. Ad ogni modo, ci si attesta mediamente sui livelli del precedente album “Mystic Circle”, che aveva segnato un ritorno convincente di Graf Von Beelzebub e socio, segno che il duo ha raggiunto un livello discreto non rinnegando il proprio trademark, le cose buone e quelle meno. La band resta sempre di seconda fascia, però è ammirevole che questi due artisti, da tempo non più ventenni, continuino nel loro progetto nonostante il feedback di critica e pubblico non sia mai stato troppo dalla loro parte. La perseveranza, intesa come dedizione incrollabile, va premiata con un voto più che discreto.
Stai a vedere che alla fine questi Mystic Circle non sono dopo tutto dei poser (come venivano etichettati da molti negli Anni ‘90) e sono più genuini e sinceri di tanti altri gruppi che nel corso del tempo sono, invece, svaniti nel nulla dopo aver fatto tanti proclami altisonanti sulla purezza della loro musica…