• Band: MYSTIC CIRCLE
• Durata: 00:34:33
• Disponibile dal: 22/09/2003
• Etichetta:
• Massacre Records
• Distributore: Spin-go

Per chi ascolta black metal sentir nominare i Mystic Circle può far venire la bile allo stomaco. Sono anni che i Mystic Circle fanno di tutto per dare l’impressione di essere il classico gruppo che segue le mode, che ha trovato nel black metal un ‘carrozzone’ sul quale c’è posto un po’ per tutti i furbi. Una band black metal, nemmeno storica o fondamentale, che spende il proprio tempo a fare le magliette con spallini per esser indossate soltanto da ‘satanic girls’ (come dicono loro) può già dar un’idea di come questi tedeschi si siano fatti un’idea tutta personale del black metal. Sull’attitudine della band però più di tanto non si può dire perché non la si conosce nei dettagli, ma la musica è una buona prova per trarre più di qualche conclusione. Il gusto per il pacchiano e l’esagerato ha sempre dimorato in casa Mystic Circle, sin dai tempi dallo ‘strapompato’ (in senso pubblicitario) “Infernal Satanic Verse”, un miscuglio di black sinfonico, passaggi in chiaro stile Cradle Of Filth e quant’altro di trendy fosse possibile a quel tempo. Con questo nuovo “Open The Gates Of Hell” si nota subito che l’amore per l’artwork è sì rimasto pacchiano, ma qualitativamente è scaduto ancor di più. La musica è meno pomposa, più diretta e scevra di mille sovraincisioni che rendevano la band in passato piuttosto ‘barocca’. Ora i Mystic Circle hanno (per fortuna di tutti) abbandonato i loro face e corpse painting così ridicoli da averli resi in un certo senso ‘celebri’ e suonano uno black metal con parecchie influenze death. Anzi, si può dire che i riff di base sono molto death oriented, ma poi per il ritornello (che per il DNA del gruppo deve essere orecchiabile per portare la canzone in hit parade) ecco passaggi black metal molto melodici. “Wings Of Death” è la più orecchiabile e recupera un pianoforte simil nostalgico che si alterna ad accordi di tastiera in modo da dare un’atmosfera molto sinfonica al brano (tutto secondo i canoni stilistici del black metal sinfonico). Non poteva mancare ovviamente il ritornello con una voce femminile ad addolcire una canzone che, a parte questo frangente, presenta tutt’altra atmosfera; bisogna sottolineare tuttavia la bella prestazione della cantante, una voce femminile più da ragazzina che da donna, che nel finale si intreccia alla doppia voce dei Mystic Circle (una tipicamente black metal, l’altra più bassa). La registrazione è scarna, sembra grezza ma non lo è perché è sufficientemente chiara e potente anche se non in modo evidente. Alcune canzoni sono trascurabili, altre sono discrete anche se non originali. Quello che fa innervosire è come i Mystic Circle si sappiano ogni volta salvare dalla bocciatura. Un gruppo discutibile che, musicalmente parlando, non offre nulla di particolare, pur riuscendo sempre e comunque ad essere orecchiabile e affabile: un misto di intelligenza e bravura che salva la band dalla condanna inappellabile, ecco cosa irrita di questa proposta. “Open The Gates Of Hell” esce nel 2003 e, guarda caso, non è un album sinfonico: ovvio, i Mystic Circle sanno seguire la moda come pochi, ma il cambio di abito riesce sempre ad ingannare. Un album che riesce a galleggiare e non naufragare in un mercato sempre più saturo (il colmo è che proprio gruppi come i Mystic Circle lo hanno reso così). Paradosso.