voto
6.5
6.5
- Band: MYSTIC PROPHECY
- Durata: 00:43:46
- Disponibile dal: 19/10/2007
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
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I Mystic Prophecy sono stati spesso elogiati dalla critica che li ha identificati come una più che promettente realtà del power tedesco. Nonostante ciò il sottoscritto non ha mai stravisto per il gruppo in questione e, pur ritenendolo una discreta formazione, lo ha sempre considerato qualitativamente inferiore a band che viaggiano sulle stesse coordinate come Brainstorm o Primal Fear. Il nuovo “Satanic Curses” non smuove di molto questa considerazione, essendo un album che nulla aggiunge e nulla toglie alla discografia del quintetto. Non mancano comunque i buoni episodi con riff spaccaossa, thrashy ed ispirati, sostenuti da una sezione ritmica solida e aggressiva. L’opener “Back From The Dark”, tirata e potente, è uno dei pezzi meglio riusciti, che accosta un guitar work tagliente ed incisivo ad un ritornello molto diretto. Il trademark del gruppo è questo e viene reiterato per tutti i cinquanta minuti dell’album, raggiungendo le sue punte qualitative con “Dark Forces” e con l’altrettanto arrembante titletrack, entrambi brani di sicura presa in sede live. Il gruppo spinge spesso sull’acceleratore macinando riff ad alta velocità e mettendo a dura prova il drumkit di Mathias Straub come su “Damnation” e “Grave Of A Thousand Lies”, entrambi pezzi power thrash di matrice americana. Esplosiva la cover di “Paranoid” piazzata in coda al disco e ottimi si rivelano essere i suoni e il packaging, con un bell’artwork ed una curata versione in digipack fornita di bonus track. Un lavoro sicuramente positivo ma il cui principale limie sta nell’eccessiva compattezza delle composizioni, determinata in parte dal cantato di R.D. Liapakis, un singer dalle buone qualità ma che in questo contesto si muove costantemente su tonalità medio-alte, con linee vocali omogenee ed un registro abbastanza limitato. In definitiva, se non cercate l’innovazione e amate particolarmente il genere in questione, “Satanic Curses” fa al caso vostro, ma non aspettatevi un disco memorabile.