6.5
- Band: LUCIFER'S CHILD , MYSTIFIER
- Durata: 00:33:06
- Disponibile dal: 25/03/2022
- Etichetta:
- Agonia Records
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Pensare che il primo split dei Mystifier sia stato quello condiviso con i Marduk nel lontano 1993 dà quasi i brividi, e potrebbe essere già di per sé un elemento di valore e vanto per i Lucifer’s Child.
La band greca, certo, è di recente formazione, ma non composta da musicisti di primo pelo – in primis George Emmanuel, recente acquisizione dei Necromantia ed ex turnista dei Rotting Christ per parecchi anni; c’è quindi più che un ideale ponte tra generazioni, piuttosto un vero e proprio fil rouge tra formazioni che condividono un certo modo di intendere il black metal – quell’approccio che accomuna da ormai trent’anni il mondo mediterraneo e latino, con sprazzi di death, esoterismo e una produzione quasi senza tempo. La formula è la stessa per entrambi: tre nuovi brani, tra cui una cover, e anche qui ci troviamo a una conferma delle radici da cui provengono questi nomi. La scelta dei Mystifier ricade su “Worship Him”, iconica traccia e titletrack dall’esordio dei Samael e qui ribattezzata “Worship Her”, mentre i Lucifer’s Child si cimentano con sua maestà Quorthon e la sua “Enter The Eternal Fire”. La partenza è affidata al combo brasiliano, capace di farci immegere da subito in un vortice black/death vischioso, cupo ed ermetico con “Death Beyond Holy Creation”; chitarre magniloquenti, accelerazioni di batteria e il doppio registro vocale sono ormai trademark dei Mystifier, presenti non a caso anche nella seconda traccia, che ha forse l’unico difetto di non spostare granché l’asticella. L’omaggio ai vecchi amici elvetici è sentito e ben riuscito, rispettoso della morbosità dell’originale e con un tocco sufficientemente personale. Partendo dalla fine, anche sul lato dei Lucifer’s Child la restituzione dei maestri Bathory è riuscita, e come sopra mostra le principali differenze con l’originale nella produzione (comprensibilmente). “Satan’s Wrath” e “Nova Tenebris”, i due brani inediti, mostrano una band ben focalizzata, che mantiene alto il vessillo e le sonorità del black metal greco: chitarre furenti e insieme trasognate, rallentamenti ipnotici e ritmiche feroci che si intersecano in una ormai consolidate Arcadia infernale.
Nel complesso, uno split album di buon valore, che permette ai Mystifier di mettere alla prova i nuovi membri (il chitarrista solista Kaverna, Apophys dietro le pelli) e ai Lucifer’s Child di rinfocolare l’interesse nei loro confronti.