NACHTMYSTIUM – Blight Privilege

Pubblicato il 28/10/2024 da
voto
7.0
  • Band: NACHTMYSTIUM
  • Durata: 00:44:22
  • Disponibile dal: 01/11/2024
  • Etichetta:
  • Prophecy Productions

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“Blight Privilege”, il nuovo capitolo dei Nachtmystium, arriva come una rinascita tumultuosa dalle ceneri di un passato tormentato, dove musica e controversie si intrecciano indissolubilmente.
Ogni nuova uscita del gruppo si porta irrimediabilmente dietro tutta una serie di polemiche legate alla persona e alle varie malefatte di Blake Judd, accusato più volte di furti e truffe ai danni di fan e colleghi musicisti.
Apparentemente superati i continui problemi di tossicodipendenza e l’annesso periodo fraudolento, il polistrumentista e cantante sembra aver messo da parte i suoi demoni per dare nuova vita alla band, spinto anche dalla necessità di rispettare il contratto con Prophecy Productions, con la quale evidentemente i rapporti non sono mai stati interrotti nel corso del lungo silenzio. Il ritorno non è privo di rischi, ma Judd dimostra che, quando si tratta di musica, ha ancora qualcosa da dire.
In “Blight Privilege”, il leader del progetto si affianca a una nuova line-up di musicisti, tra cui spiccano Ken Sorceron (Abigail Williams) e il batterista italiano Francesco Miatto (ex Coram Lethe). Nonostante il rinnovato cast, l’identità musicale del gruppo rimane comunque saldamente radicata nella caratteristica fusione di black metal, psichedelia e dark wave/post punk. Questi elementi, che hanno per anni contraddistinto la band, formano ancora il cuore pulsante del disco, anche se le vette di album come “Instinct: Decay” o “Black Meddle” sono chiaramente difficili da raggiungere.
L’opener “Survivor’s Remorse” mette subito in chiaro le cose, con verve black metal a fare da contraltare a un sapiente uso delle melodie, per un pezzo tanto ritmato quanto brillante. Il resto della tracklist alterna quindi brani sulla falsariga dell’opener – vedi l’altrettanto riuscita “Blind Spot” o la più standard “Predator Pheonix” – con episodi più strutturati in cui pieni e vuoti, legati alle varie sfumature del suono del gruppo, hanno più spazio per respirare, incuneandosi in una spirale di influenze che denota subito maggiore longevità. In questo senso, spiccano “A Slow Decay” e “The Arduous March”, pezzi che riflettono un’elaborazione maggiormente sofisticata, un carattere più avvolgente e un buon gusto per le melodie dal sapore crepuscolare.
Peccato invece che la title-track, che chiude il disco, si prolunghi eccessivamente, esaurendo rapidamente i pochi spunti illustrati nella sua prima parte, lasciando perciò un finale meno incisivo rispetto alle promesse iniziali.
Nel complesso, il ritorno dei Nachtmystium rappresenta una nuova fase nella carriera di Judd, un tentativo di riprendersi uno spazio che, nonostante i molti errori commessi, sembra ancora suo di diritto. Chi conosce la sua storia personale potrebbe accogliere e ascoltare l’album con un senso di scetticismo, ma il valore artistico del disco, pur con i suoi difetti qua e là, riesce comunque a emergere. Se “Blight Privilege” non è il trionfo che qualcuno desiderava, è comunque una dichiarazione di sopravvivenza, l’ennesima testimonianza che, nonostante tutto, Blake Judd rimane un compositore di valore, anche se malandrino nel privato.
Un album che magari non segna una definitiva redenzione, ma che rappresenta un passo importante lungo un percorso tortuoso, in cui la musica continua a essere il rifugio ultimo di un’anima in costante conflitto con sé stessa.

 

TRACKLIST

  1. Survivor's Remorse
  2. Predator Phoenix
  3. A Slow Decay
  4. Conquistador
  5. Blind Spot
  6. The Arduous March
  7. Blight Privilege
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