NAGA – Void Cult Rising

Pubblicato il 19/12/2019 da
voto
7.0
  • Band: NAGA
  • Durata: 00:44:55
  • Disponibile dal: 15/11/2019
  • Etichetta:
  • Spikerot Records

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Travolge e affossa il secondo album (oltre due corposi EP) dei napoletani Naga. La formazione partenopea non ha mai fatto mistero di rimestare nel lato oscuro dell’animo e di avere uno sguardo verso le cose del mondo non esattamente ottimista. Finora la sua proposta si era contraddistinta per un eclettico e compattissimo mescolamento di post, black e sludge metal, a volte rallentato fino al funeral, perennemente intossicato da una negatività disperata, pervasiva e ammorbante. “Void Cult Rising” non fa eccezione e prosegue questo cammino di afflizione, portando poca discontinuità col passato, confermando piuttosto il talento nel dare forma concreta e pulsante al proprio buio interiore. Ogni strumento sembra guidarci verso la disgrazia eterna, a partire dai rantoli vocali di Lorenzo De Stefano. Si percepiscono graffi nell’anima, ferite non rimarginate, un penare che non conosce soste, in questo cantato urlato così terrificante e nero. Qualcosa che sta fra gli AmenRa, gli Eyehategod, i Celeste, non per forza pervaso di una spiccata personalità, ma autentico, per nulla artefatto. Ed è in effetti il plumbeo clima generale, la capacità di farci tenere la testa completamente immersa in una fetida fanghiglia sonora, lo scuoterci al suo interno con rapide, dolorose, tirate black metal, il punto di maggior pregio del disco. Come esemplifica al meglio la lunga, estenuante, titletrack, i Naga sono gruppo che vive di reiterazioni, riverberi urticanti, sibili e pesantezza ottundente.
La saturazione delle chitarre non va comunque a sminuire una buona sensibilità nel tratteggiare amare melodie, una qualità forse non sfruttata appieno, a dire il vero, ma che dà rilievo all’episodio relativamente più morbido, “Pyre”, lievemente aperto a cadenze meno soffocanti e virato a una torbida malinconia. La band alterna vuoti e pieni con maestria, sgrana i riff come un rosario di vessazioni, non si avventura fuori da un recinto già ben tracciato, ma non si smarrisce nemmeno in soluzioni distanti dalla sua essenza. La snellezza della sezione ritmica e l’intellegibilità del riffing tengono lontano da quei vanagloriosi accumuli di rumore fine a sé stesso che in ambito sludge accade spesso di udire: i Naga, per fortuna, hanno dalla loro un’urgenza espressiva che non li fa scadere in cliché di comodo. D’altro canto, l’opera di consolidamento segnala anche alcuni limiti, perché per quanto i singoli brani siano riusciti e non presentino pecche clamorose da segnalare, mostrano anche una struttura e uno svolgimento esente da grandi avventure ed esplorazioni di territori ignoti. L’alternanza di cadenzati gravidi di tensione e aperture selvagge segue un copione abbastanza prevedibile, se si segue il genere è facile capire in anticipo quello che potrebbe accadere e in effetti non si colgono chissà quali scossoni e colpi di scena rispetto alla ‘trama’ intuita. “Void Cult Rising” si configura quindi come un buon disco di genere, scritto con cura e suonato con trasporto, anche se arrivati in questa fase di carriera e vista la discografia passata ci si poteva aspettare più coraggio e intraprendenza.

TRACKLIST

  1. Only a God Can't Save Us
  2. Melete
  3. Bedim the Sun
  4. Thanatou
  5. Pyre
  6. Void Cult Rising
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