8.0
- Band: NAGLFAR
- Durata: 45:00:00
- Disponibile dal: 24/03/2003
- Etichetta:
- Regain Records
- Distributore: Self
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Finalmente i Naglfar ce l’hanno fatta! A distanza di cinque lunghi anni dall’acclamato “Diabolical”, gli swedish black metal god vedono finalmente pubblicato il suo successore, l’attesissimo “Sheol”, album che esce per la New Hawen Records (già WAR Music e, ancor prima, Wrong Again Records… curioso vedere che i tre album del quintetto svedese sono usciti ogni qualvolta la loro label decideva di cambiare nome!). La causa di questi anni di silenzio è da imputarsi al succitato, ennesimo, cambio di nome e di gestione, cosa che, in passato, ha portato i nostri ad avere sempre una scarsa promozione e, di conseguenza, a raccogliere molto meno di quanto davvero avrebbero meritato. Le cose ora potrebbero finalmente cambiare grazie all’interessamento della potente Century Media in fase di marketing e, cosa senza dubbio più importante, alla qualità di questo nuovo disco. Questo “Sheol”, infatti, non si distanzia molto dal suo validissimo predecessore: le chitarre tessono trame sia d’impatto sia di grande melodia (sempre estremamente sinistra però… dimenticate le melodie alla ultimi In Flames et similia!), la sezione ritmica è secca e precisa e la voce di Jens Ryden graffia senza mai essere eccessivamente estrema e tirata. Apre le danze “I Am Vengeance”, brano abbastanza semplice e veloce, sorretto da delle ottime melodie e dotato di una strofa e di un ritornello molto coinvolgenti: un ottimo pezzo per aprire il disco, quindi. “Black God Aftermath” è un poco più complessa e presenta anche dei riff tipicamente classic metal. Seguono poi “Wrath Of The Fallen”, che è forse il brano meno convincente del lotto, sulla scia dell’opener ma non altrettanto ficcante, e “Abysmal Descent”, brano cadenzato che concede un po’ di respiro in attesa delle successive rasoiate. L’autocelebrativa “Devoured By Naglfar” è per chi scrive il brano migliore del disco: si apre con un riff estremamente catchy, che verrà poi ripreso successivamente, per poi alternare le classiche fughe di blast beat a tellurici midtempo… uno dei brani più affascinanti che i Naglfar abbiano mai scritto! “Of Gorgons Spawned Through Witchcraft” sarà già nota ai fan della band in quanto già presente sul mini “Ex Inferis”: si tratta di un brano nello stile di “I Am Vengeance” spezzato però da un bello stacco centrale cadenzato e piuttosto melodico. Si arriva poi ad “Unleash Hell” e a “Force Of Pandemonium”, altri due pezzi assolutamente imperdibili, forse non intensi quanto i loro immediati predecessori ma caratterizzati da splendidi spunti melodici e da stacchi heavy metal che ci hanno ricordato molto quanto fatto sull’epicissimo debut album “Vittra”. Chiude il tutto “The Infernal Ceremony”, outro tastieristico senza infamia e senza lode di cui forse si poteva fare a meno. Oggi ai Naglfar, supporto della label permettendo, non manca proprio nulla per raggiungere il successo, e “Sheol” è un bellissimo album nel suo genere: è vario, ottimamente suonato, ben composto e altrettanto ben prodotto. La band è in pratica portatrice di tutti i migliori aspetti del black-death svedese: un must quindi per tutti gli amanti di queste sonorità. Fatelo vostro… se lo meritano!