7.0
- Band: NANOWAR OF STEEL
- Durata: 00:48:21
- Disponibile dal: 10/03/2023
- Etichetta:
- Napalm Records
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A distanza di due anni da “Italian Folk Metal” – album fortemente rivolto, come già il titolo suggeriva, a un pubblico circoscritto al Bel Paese – i Nanowar Of Steel presentano quello che può definirsi l’album più ‘internazionale’ del loro percorso: “Dislike To False Metal” è un disco molto poco italiano, che prova a posizionare definitivamente la spassosa band ‘parody metal’ in un contesto di pubblico più trasversale. La formula è più o meno quella di sempre: brani che mappano quanti più sottogeneri possibile, eseguiti con ottima perizia tecnica (e, di tanto in tanto, anche interessanti guizzi compositivi, non solo un voluto ripetersi di stilemi e cliché), sostenuti da testi demenziali, ottenendo un effetto parodico spesso molto divertente. Stavolta, però, si tentano un’ironia e un umorismo meno connotati dalle vicende del popolo italico, con riferimenti invece a temi che possono risultare comici un po’ ovunque – dall’ormai annosa questione ‘boomer’, passando per lo stereotipo capovolto del ‘metallaro sobrio’, fino ad arrivare a un ‘boogie satanico’ o i sempre vincenti e spendibili problemi gastrointestinali. Il risultato non è sempre fortissimo, a volte è così tanto sguaiato da perdere di incisività – come, forse, nel singolo “Disco Metal”, il quale senza il videoclip a corredo risulta un pezzo un po’ fiacco dal punto di vista umoristico.
Da un punto di vista musicale, “Dislike To False Metal” è probabilmente il miglior prodotto mai realizzato dai Nanowar Of Steel. Non solo per la loro conclamata capacità esecutiva, ma specialmente per il mosaico variegato di stili, stavolta veramente composito, efficace e originale: si ascolti la folle suite “Chupacabra Cadabra” come esempio lampante, ma anche la divertentissima “Muscle Memories” (che parodizza il rock americano ‘da chad’ dei vari Nickelback) o l’azzeccatissima opener “Sober” (che se si ignorasse il testo sarebbe davvero un buon pezzo power metal). Il brano migliore, però – nel considerare sia l’aspetto musicale che quello ‘tematico’ – è senza dubbio il secondo singolo, “Pasadena 1994”, con la partecipazione di Joakim Broden dei Sabaton: una canzone che trasuda epicità, stavolta molto italiana, dato che si narrano le gesta della finale dei Mondiali di calcio statunitensi dove gli Azzurri vennero sconfitti ai rigori dalla compagine brasiliana (con drammatico errore dal dischetto dell’eroe Roberto Baggio).
“Dislike To False Metal” è insomma un buon lavoro, solido e ben ragionato, piacevolissimo per chi considera i Nanowar Of Steel un progetto divertente, ma interessante anche per assistere a una bella storia di maturazione musicale anche in un ambito come quello della musica demenziale e parodica.