7.5
- Band: NAPOLI VIOLENTA
- Durata: 00:29:52
- Disponibile dal: 31/10/2021
- Etichetta:
- Time To Kill Records
- Distributore: Goodfellas
Spotify:
Apple Music:
Napoli Violenta è un progetto che nasce tre anni fa nelle periferie del capoluogo campano grazie a quattro non meglio noti esponenti della scena metal/hardcore locale che, in pieno spirito col progetto, si fanno chiamare con i soprannomi di O’ Smilz, O’ Tritaoss, O’ Russ, O’ Nimal. L’idea, come si può evincere sia dalla copertina sia dal monicker che fa riferimento ad un omonimo film del regista Umberto Lenzi, è simile a quella dei corregionali Fulci, pur se espressa in un altro ambito cinematografico e con un altro linguaggio musicale: rendere omaggio ai polizieschi italiani degli anni ’60 e ’70, quel genere chiamato ‘poliziottesco’ che ha, come questo stesso disco può testimoniare, riscosso più successo nei periodi successivi rispetto alla sua uscita. Da un punto di vista strettamente musicale, quello dei partenopei è un grindcore che affonda le sue radici nel metal, ovviamente, ma anche nel punk e nell’hardcore, pescando a piene mani nei classici del genere, come Napalm Death (dei quali è chiara anche l’ispirazione per quanto riguarda il logo), Brutal Truth, Repulsion, Terrorizer e via dicendo. Brani brevissimi, anche al di sotto del minuto, in cui troviamo le influenze già citate ma pure molto altro: tra i vari riff, cori e ritornelli non è difficile scovarne alcuni presi letteralmente di peso da Sepultura, Slayer, Sex Pistols, Entombed, tanto per nominare solo i più evidenti; alcune volte i riferimenti sono chiaramente indicati come per “Breaking The Law (On My Back)” ed i Judas Priest, altre meno, ma l’aspetto revivalistico e citazionistico è lampante e voluto, e va di passo con quello goliardico del progetto, basti pensare a titoli quali “Impaled Macarena” o “Extreme Noise Terron” e all’uso del dialetto. I testi sono incentrati sul mondo criminale, con estratti e dialoghi provenienti dai film dell’epoca e anche la scelta della produzione è apprezzabile, con suoni grezzi, poco elaborati e vicini a quella che potrebbe essere una possibile resa live.
L’obiettivo di Napoli Violenta non è certo quello di rivoluzionare la storia del metal, ma di renderle tributo con una mezz’ora di musica all’insegna del divertimento, ed è sicuramente centrato in pieno, grazie ad una manciata di pezzi con un tiro irresistibile.