5.5
- Band: NARGAROTH
- Durata: 01:26:38
- Disponibile dal: 26/03/2011
- Etichetta:
- No Colours Records
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
Apple Music:
L’interesse per i tedeschi Nargaroth è indubbiamente cresciuto con il passare del tempo e la band guidata da Kanwulf ha ormai estimatori in tutto il mondo illuminato dalla fiamma nera. Non per questo i Nargaroth sono stati esenti da pesanti critiche, sia da chi ha sempre mal sopportato la natura underground del gruppo sia dagli stessi fan più incalliti che non perdonano mai ai propri idoli il benché minimo errore o di mancato capolavoro discografico prodotto. Dopo quindici anni i Nargaroth non smettono di sorprendere, ed il nuovo “Spectral Visions Of Mental Warfare” scatenerà una tempesta di commenti, positivi e non. Dagli esordi di Herbstleyd al settimo, nuovo full length album le differenze sono notevoli. Per molti sarà difficile digerire la svolta impostata con veemenza dai Nargaroth: pensare ai Nostri che inseriscono in modo massiccio elementi ambient a molti potrebbe non piacere. I ritmi del nuovo album sono spesso lenti, a tratti qui si cerca di essere drammatici e disperati, ma non c’è niente che possa avvicinarsi alla disperazione spirituale inscenata dalla band nel magistrale “Geliebte Des Regens”, abisso affascinante di morte e desolazione. C’è da dire, comunque, che alcuni brani come “A Whisper Underneath The Bark Of Old Trees”, pur essendo molto melodici, potrebbero essere un buon trampolino di lancio per la nuova dimensione sonora che la band sembra essere intenzionata a raggiungere. Non tutti i brani però sono così ben riusciti, la pur lenta e misantropica “An Indifferent Cold In The Womb Of Eve” presenta troppi fraseggi derivanti dalla vecchia tradizione gothic/doom più che da quella depressive black metal. Ciò che però affossa senza possibilità di riscatto il nuovo album dei Nargaroth è proprio la parte sperimentale, quella che doveva convincere per dare un senso alla svolta stilistica. Brani ambient minimal come “Journey Through My Cosmic Cells (The Negation Of God)” o come l’elettronica “March Of The Tyrants” gettano più ombre che luci su questo nuovo CD, ombre lunghe che sembrano toccare anche il futuro prossimo della band. Cocente delusione.