7.0
- Band: NARNIA
- Durata: 00:45:31
- Disponibile dal: 02/08/2019
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Nel caso ci fosse stato qualche dubbio dopo la reunion del 2016, i Narnia stanno dimostrando di fare proprio sul serio: dopo l’album in studio omonimo, infatti, è seguito un tour in Sud America, con tanto di live album, e adesso arriva un nuovo full-length, l’ottavo della loro discografia, intitolato “From Darkness To Light”. Rispetto al disco precedente, che non ci era sembrato particolarmente brillante, nel nuovo lavoro si può tastare una rinnovata e sincera passione, che si traduce di fatto in brani più ispirati e coinvolgenti. Un aspetto, questo, probabilmente agevolato dal fatto che la band sta riuscendo a ricostruire una sua identità, che certamente è alquanto diversa rispetto ai Narnia del passato, per quanto poi la line-up sia rimasta fondamentalmente quella classica, con la sola eccezione del basso, adesso affidato al nuovo innesto Jonatan Samuelsson. Giustamente, però i tempi sono cambiati e nel frattempo i membri del gruppo hanno maturato tantissime diverse esperienze nel corso degli anni, che non possono non influire sul loro attuale stile.
Si nota senz’altro in questo nuovo lavoro un ruolo molto importante delle tastiere, per le quali Martin Härenstam predilige sonorità e timbri che richiamano molto gli anni ’80, con diverse canzoni costruite attorno a temi da lui interpretati, per quanto il cuore pulsante della band resti sempre quello rappresentato dalla chitarra di CJ Grimmark e dalla voce di Christian Liljegren, senza dimenticare il drumming deciso e preciso di Andreas Johansson.
Dicevamo come l’album sia gradevole, per quanto in realtà riteniamo che avrebbe giovato talvolta di un sound un po’ più potente, mentre sembra esserci invece la ricerca della melodia a tutti i costi. L’avvio della tracklist è affidato in effetti a brani decisamente melodici come “A Crack In The Sky” e “You Are The Air That I Breathe”, mentre tendenzialmente più heavy è la successiva “Has The River Run Dry”. “The Armor Of God” è un bel brano power dalle tinte epiche (un po’ alla Hammerfall, ci verrebbe da dire), mentre “MNFST”, pur nella sua semplicità, riesce ad essere incredibilmente coinvolgente. “The War That Tore The Land” è una sorta di midtempo che va in crescendo, con cori e inserti di voci femminili, a cui fanno seguito un paio di brani a nostro avviso non pienamente riusciti: “Sail On” presenta un refrain tutto sommato niente male, però risulta un po’ appesantita dall’eccessiva durata; “I Will Follow”, invece, è un po’ cangiante tra intro, ritornello e le strofe che costruiscono delle atmosfere quasi fiabesche, ma le varie parti non ci sembrano ben amalgamate ed equilibrate tra loro. Nel finale, la band si concede un piccolo esperimento con la title-track, suddivisa in due parti ma di fatto un unico pezzo, con la prima parte inizialmente molto solenne (palesemente ispirata a J.S.Bach), per poi diventare delicata ed atmosferica, prima di un intenso crescendo; la seconda parte, invece, è interamente strumentale e Grimmark trova spazio così per due splendidi assoli, intervallati dal piano di Härenstam.
In conclusione, magari “From Darkness To Light” non è il più bel disco dei Narnia e magari non è neppure perfetto, o si sarebbe potuto optare qualche scelta diversa; tuttavia, e questo è abbastanza difficile da spiegare, è un disco che riesce a trasmettere emozioni. Se inizialmente non ci aveva fatto una grandissima impressione, dopo qualche ascolto abbiamo finito inevitabilmente per apprezzarlo. Questa è stata la nostra esperienza e riteniamo che sia un aspetto molto importante da evidenziare, perchè non è così scontato che tutti i gruppi riescano a conseguire questo risultato e di questo va dato senz’altro merito ai Narnia.