7.5
- Band: NASTY
- Durata: 00:25:56
- Disponibile dal: 08/09/2023
- Etichetta:
- Century Media Records
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Guardando al percorso dei Nasty è quasi incredibile osservare come il quartetto belga/tedesco sia emerso, alla vecchia maniera, dal calderone europeo ai vertici della scena beatdown internazionale arrivando al meritato accordo con Century Media e, recentemente, allo status di headliner all’Impericon Never Say Die, il festival itinerante hardcore/metalcore più importante del Vecchio Continente. Cosa hanno lasciato sul piatto per questa evoluzione? Non molto, a giudicare dal nono album in studio “Heartbreak Criminals”, una raccolta che prosegue il discorso di “Menace” e che ci dona una compilation di iperviolenza, groove e testosterone tanto esagerata da sfiorare il grottesco. Brani brevi e d’impatto dedicano parecchia attenzione a riff e groove, anche in fase di produzione e mixing si fanno più metal mirando all’imbattuta pulizia sonora dei Pantera, con una naturale inclinazione anthemica nelle velenose linee vocali, una sezione ritmica meno aggressiva e caotica degli esordi (o meglio per attacchi più concisi) e, ovviamente, breakdown di grande impatto che decreteranno l’abbandono della civiltà nel fronte palco. Differenze e analogie appaiono evidenti nelle ri-registrazioni dei classici “Declaring War” e “Chaos”, autocelebrazioni più che accettabili a questo punto della carriera dei Nasty. Ad ampliare leggermente lo spettro sonoro ci pensano invece la title track, in cui compaiono addirittura delle voci pulite, e “Kiss From a Rose”, in cui assoli e costruzioni tipiche del metalcore melodico renderanno felici la dirigenza di Century Media.
Se dobbiamo cercare il pelo nell’uovo, gli inediti della seconda metà del disco non raggiungono probabilmente l’intensità di “Roses”, “Reality Check” e “Total Domination”, ma di carne al fuoco ce n’è in abbondanza e siamo sicuri che l’ascolto di questo nono album in studio potrà essere raccomandato non solo ai fan del beatdown, possedendo ecletticità, mestiere ed il solito appeal da esagerazione totale anche nei confronti delle nuove generazioni. Per chi non ha ancora conosciuto la carneficina che rappresentano dal vivo, invece l’invito è quello di sperimentare di persona la dimensione migliore dei Nasty.