8.0
- Band: NASTY
- Durata: 00.28.15
- Disponibile dal: 22/09/2017
- Etichetta:
- Beatdown Hardwear Records
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Album numero sei per la band più esaltante della scena beatdown da qualche tempo a questa parte: una volta entrati a far parte della famiglia BDHW i Nasty hanno intrapreso un preciso discorso di apparente normalizzazione della propria proposta, che si traduce in un ordinario numero di tracce dalla durata intorno ai tre minuti (un vero e proprio record di lunghezza per loro) con conseguenti costruzioni maggiormente elaborate, o almeno un ‘elaborato’ relativo al proprio background. Non significa che il gruppo abbia rinunciato alla propria visione di estremismo sonoro, a causa di cui continua a distorcere ed ingigantire i cambi di tempo con fine ultimo la totale distruzione fisica nel pit, come un film d’azione che alterna sparatorie e risse in montaggi serratissimi a spaccati in slow motion per sottolineare ed evocare potenza. Riff, groove, rallentamenti, breakdown, cori… tutto di dimensioni informi ed esagerate, guidate dal ringhio psicopatico di Matthi che dipinge con la sua pronuncia imperfetta fotografie crudissime, tra cinismo estremo e ironia, con testi onesti e a volte offensivi. “FYW”, “Rock Bottom” e “At War With Love” sono la partenza di cui chiunque ha bisogno. “Prediction” è una disperata digressione nel metalcore che sottolinea le capacità compositive di chitarra e sezione ritmica senza cadere nei canoni del genere. Siccome però ai Nasty piace far male, ecco a raccolta i peggiori figli di puttana da ogni parte del globo: JJ Peters dei Deez Nuts concretizza finalmente la connessione hip hop nelle strofe di “Realigion”, Samis dei Reduction fa brutto in “Welle”, Makoto dei Sand regala il suo flow nella bonus track “Babylon” ed infine Alex e Konan dei Malevolence vanno a plasmare in maniera sostanziale l’oppressiva “In Defeat”. Con “Realigion” i Nasty ridefiniscono il proprio picco evolutivo e flettono i muscoli, con la forte estetica che li caratterizza e li accompagna, consapevoli delle attenzioni che provengono al di fuori dello stretto circolo hardcore beatdown. Un gruppo smodato nel bene e nel male, sicuramente unico, con un disco che li rappresenta dettagliatamente.