7.0
- Band: NEAERA
- Durata: 00:47:44
- Disponibile dal: 28/06/2024
- Etichetta:
- Metal Blade Records
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Il nuovo album dei Neaera, “All Is Dust”, segna il ritorno della band tedesca dopo quattro anni dal precedente lavoro omonimo, che aveva sancito la rinascita artistica del quintetto originario di Münster dopo un momentaneo scioglimento. Con “Neaera”, il gruppo aveva lasciato una bella impressione, confermandosi forse al suo apice di ispirazione dai tempi del debutto “The Rising Tide of Oblivion”, datato 2005. La pausa da attività musicali legate a questo moniker aveva indubbiamente giovato ai membri della band, rinfrescando le loro idee e la loro energia.
Ora, con “All Is Dust”, i Neaera tentano di proseguire sulla scia del capitolo precedente, mantenendo come previsto la consolidata formula di melodic death metal con vaghe influenze metalcore di cui sono alfieri da sempre; un sound che ancora una volta ricorda da vicino quello degli amici e colleghi di lunga data Heaven Shall Burn, soprattutto nel loro repertorio dei primi anni Duemila.
Dal punto di vista sonoro, “All Is Dust” si presenta come un disco tutto sommato meno vivace rispetto al suo diretto predecessore. Mentre “Neaera” brillava per una certa freschezza e per una rinnovata vitalità, con alcune canzoni davvero esemplari nel loro genere, questo nuovo lavoro si adagia più comodamente nelle consuete coordinate stilistiche del gruppo. Alcune tracce scorrono senza lasciare un segno particolare, mancando di quel mordente che aveva caratterizzato l’album precedente. Tuttavia, anche qui si scovano bei momenti di ispirazione e lampi che emergono qua e là, dove la band riesce a creare brani snelli ed efficaci, capaci di catturare l’attenzione dell’ascoltatore e di esprimere con vigore il tipico trademark dei ragazzi.
Tutta l’architettura sonora proposta nel disco strizza più volte l’occhio a un death-thrash venato di una melodia amara, con costanti rimandi sia ai succitati pionieri tedeschi, sia ovviamente alle vere origini del filone, rintracciabili nella Svezia degli anni Novanta. Una canzone che ben esprime tutto il mood del disco è la pregevole “Pacifier”, un tema ondeggiante, curato nei cambi di ritmo e coinvolgente lungo tutto il suo percorso; sullo stesso livello si piazzano la title-track, piena di armonie che danzano sulla linea di un’inquietudine costante, ed “Edifier”, quest’ultima particolarmente articolata a livello di influenze, con alcuni passaggi che si fanno subito segnalare per pesantezza. Interessante, infine, anche il midtempo “In Vain”, episodio più riflessivo e melodico, in cui il quintetto mette in mostra un’aria malinconica piuttosto inusuale.
Nonostante alcuni passaggi un po’ standard, “All Is Dust” trova insomma il modo di mantenere viva l’energia e la passione che contraddistinguono questa formazione. Come sempre, nulla di trascendentale o di particolarmente personale, ma i Neaera alla fine sono questo ormai da tanti anni e sarebbe stupido a questo punto aspettarsi chissà quali trovate geniali da loro. La proposta si conferma anche in questa occasione onesta e mediamente efficace in ottica revival metalcore dei primi anni Duemila, per una tracklist che a conti fatti riesce a dare un contributo solido alla discografia del gruppo.