6.5
- Band: NEAERA
- Durata: 00:42:50
- Disponibile dal: 25/05/2009
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Dopo aver rilasciato tre album in tre anni, i melodic death metallers Neaera hanno deciso di prendersi un po’ più di tempo del solito per completare "Omnicide". Sono infatti trascorsi quasi due anni da "Armamentarium" e nel frattempo la band ha anche avuto modo di cementare ulteriormente il proprio affiatamento con numerosi tour europei. Non stupisce dunque più di tanto che la nuova opera del gruppo tedesco appaia a grandi linee come una summa di tutto quanto realizzato sino a oggi, confezionato però in quella che è la miglior produzione della sua storia. Tutto sommato, in questa occasione il quintetto ha insomma voluto fare il punto della situazione e porre l’accento su quegli elementi del proprio sound a suo giudizio ritenuti i migliori, ovvero l’impatto di "Armamentarium" e la velocità di "Let The Tempest Come". L’album a livello stilistico non regala quindi grosse sorprese, rivelandosi decisamente omogeneo e fedele a quegli stilemi che hanno reso i Neaera una formazione molto apprezzata soprattutto in Germania e Nordeuropa. La qualità del songwriting complessivamente non lascia a desiderare, anche se ci sentiamo di sottolineare come la band abbia perso quasi del tutto la spontaneità dell’esordio "The Rising Tide Of Oblivion" e acquistato via via una tendenza ad appesantire le strutture dei pezzi che alla lunga risulta un pochino indigesta. Si vede che i nostri vogliono provare a seguire le orme degli amici Heaven Shall Burn, definitivamente esplosi a livello commerciale con album densi e articolati come "Deaf To Our Prayers" e "Iconoclast", tuttavia manca ancora loro lo spessore di un songwriter come Maik Weichert. Il gruppo fa ovviamente del suo meglio, ma a tratti certe composizioni appaiono un po’ ripetitive o troppo contorte: qualche rasoiata di tre/quattro minuti scarsi in più avrebbe fatto bene all’economia della tracklist, che invece è completamente basata su canzoni molto compatte e dalla durata piuttosto consistente, a volte assai simili fra loro. Detto di valide tracce come "I Loathe", "Prey To Anguish" o "Age Of Hunger", della notevole performance di Benjamin "Benny" Hilleke al microfono e della suddetta ottima produzione, "Omnicide" è un disco che comunque, alla fine dei conti, ha frecce al proprio arco e che intrattiene. Tuttavia, consigliamo ai Neaera di tornare a essere un po’ più istintivi in futuro… i risultati potrebbero essere più convincenti.